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sabato, Novembre 23, 2024
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Abbattiamo gli abusi edilizi? Ma anche no

Legambiente ha condiviso il suo rapporto sugli abusi edilizi. Ecco cosa è emerso dalla ricerca dell’associazione in difesa dell’ambiente per quanto riguarda il tema in Italia, con un focus sul Sud e sulla Calabria.

Per il secondo anno Legambiente si è occupata di analizzare gli abusi edilizi nel nostro Paese. Nel rapporto Abbatti l’abuso diffuso nei giorni scorsi è emerso un dato che non ci meraviglia, tra il 2004 e il 2020 sono stati abbattuti solo il 33% circa di immobili dichiarati abusivi.

Le demolizioni hanno delle percentuali bassissime nelle zone del Sud Italia. Purtroppo la maglia nera va alla Puglia con un 4% di ordinanze di demolizione eseguite, la Calabria la segue con un po’ di distacco, ma anche la sua media è notevolmente bassa (solo l’11,2%). In Campania le demolizioni ordinate dal giudice e realmente effettuate sono state il 19,6%, in Sicilia si sale a quasi il 21% e nel Lazio sono state il 22,6%.

Le tre regioni che hanno fatto segnare i dati peggiori sono Puglia, Calabria e Sicilia in merito ai provvedimenti di abbattimento di opere illegali sono stati in totale 14 mila e 500 ordinanze e ne sono state eseguite solo 2.500 circa. La percentuale complessiva delle tre regioni è stata di appena 17,45, per farvi un’idea è stato abbattuto solo 1 edificio su 5.

Abusivismo e poca trasparenza

Sulle coste l’abusivo ha ancora più possibilità di farla franca, per gli edifici da abbattere realizzati nei comuni sui litorali italiani le ordinanze eseguite sono state poco più del 24%.

Per la Calabria gli abusi edilizi da abbattere, con ordinanza emessa, negli ultimi sedici anni dovevano essere 1.192. Le operazioni di demolizione eseguite sono state solo 133. In provincia di Crotone non è stato abbattuto nessun edificio. In provincia di Vibo il dato è stato pari al 2% rispetto alle ordinanze, nel reggino è poco superiore al 2,1% e nel catanzarese si sale al 3,8%. Mancano i dati sulla provincia di Cosenza.

La ricerca di Legambiente si basa sulle risposte ad un questionario inviato ai comuni e sulle pratiche di trasparenza delle pubbliche amministrazioni. In Calabria hanno risposto  solo 15 comuni su 404.

Il “pasticcio” della circolare del Ministero

Un allarme sui dati a cui si aggiunge anche il “pasticcio” generato nelle scorse settimane dalla circolare interpretativa inviata dal Ministero dell’Interno a tutte le prefetture che va ad azzerare l’efficacia della norma, inserita nella L.120/2020, c.d. Dl Semplificazioni, che attribuisce ai prefetti il potere sostitutivo nelle demolizioni degli abusi edilizi, di fronte all’inerzia dei Comuni che emettono le ordinanze ma non le eseguono. Applicando le disposizioni della circolare ministeriale – denuncia Legambiente – si va a restringere l’ambito d’azione dei prefetti ai soli abusi edilizi accertati dopo l’entrata in vigore della legge e, escludendo tutte le ordinanze su cui sia pendente un ricorso per via amministrativa, decine di migliaia di manufatti illegali sono destinati a rimanere esattamente dove sono, com’è successo finora. A confermare l’inequivocabile senso della norma sono le 935 ordinanze inevase trasmesse, da settembre 2020 a marzo 2021, dai Comuni alle prefetture.

 

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