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venerdì, Novembre 22, 2024
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Frodi e droga: 18 misure cautelari contro la cosca Morabito-Palamara-Bruzzaniti

In tutto sono state eseguite 18 misure cautelari, tra carcere, domiciliari e obbligo di dimora, nei confronti degli indagati accusati di agevolare la cosa Morabito-Palamara-Bruzzaniti di Africo. Tra i reati contestati: traffico di droga, estorsione, ma anche reati finanziari come truffa allo Stato, nello specifico in merito a Ecobonus e fondi per la calamità Covid-19.

Due diversi gruppi criminali che, secondo gli inquirenti, erano guidati dalla stessa persona: Giovanni Morabito, un medico cinquantanovenne che collabora con alcune Rsa milanesi. Già condannato in via definitiva per traffico di droga, il medico è figlio di Giuseppe Morabito detto “u tiradrittu” storico capocosca, uno dei più famosi boss della ‘ndrangheta ora al 41bis.

Il primo di questi gruppi criminali pare si occupasse dei reati finanziari, con l’aiuto di “professionisti e imprenditori, titolari nel centro di Milano di diverse società di consulenza e portatori del necessario know how tecnico- giuridico” come si legge nella nota diffusa dalla Direzione investigativa antimafia. Sono accusati di aver creato “false polizze fideiussorie”, di aver commercializzato “falsi crediti di imposta Ricerca e Sviluppo” ma anche di aver organizzato “truffe aggravate ai danni dello Stato, dirette al conseguimento di finanziamenti ed erogazioni previste dalle norme Covid 19”. E proprio le indagini hanno impedito loro di usufruire di un maxifinanziamento da due milioni di euro. I soldi venivano poi utilizzati per creare nuove società che operavano nel settore edile – “sfruttando i benefici dell’ecobonus” – nella raccolta e riciclaggio dei rifiuti, nel commercio di carburante e nella grande distribuzione.

Il secondo dei due gruppi criminali, invece, importava da Spagna, Austria, Albania, Sudamerica e commercializzava sul mercato del Nord Italia (Milano, Torino e altre province) e in Calabria, centinaia di chili di droga, tra cocaina, eroina, marijuana e hashish, “oltre a gestire un’attività di recupero crediti” ricorrendo spesso all’uso delle armi.

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