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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 13 Ottobre.

Accadde che:

1792 (231 anni fa): a Washington venne posata la prima pietra della Casa Bianca. Il palazzo presidenziale venne progettato da James Hoban e approvato personalmente da George Washington. Il palazzo è situato in Pennsylvania Avenue, al blocco 1600, lungo la strada per il Campidoglio. Alla Casa Bianca hanno vissuto 44 presidenti americani. George Washington, il primo Presidente, morì pochi mesi prime dell’inaugurazione dell’edificio, avvenuta il 1° novembre del 1800. L’architetto che costruì la Casa Bianca venne scelto in una competizione. Quest’ultima prevedeva nove proposte, una delle quali commissionata in via anonima da Thomas Jefferson.  Essa sopravvisse all’incendio avvenuto per mano dei britannici nel 1814. La struttura venne dapprima dipinta di bianco, per poi essere ricostruita nel 1817. A dare ufficialmente all’edificio il nome di Casa Bianca fu Theodore Roosevelt nel 1901.

1887 (136 anni fa): al Teatro alla Scala di Milano, viene rappresentato per la prima volta l’Otello di Giuseppe Verdi. Con Otello Verdi torna sulle scene dopo lungo tempo, “Aida” infatti era del 1871. Tratta dalla tragedia shakespeariana, Otello fu la penultima opera di Verdi. Il libretto fu curato da Arrigo Boito. Inserita nell’ambito dei festeggiamenti del Carnevale di Milano, la prima del 5 febbraio 1887 dell’opera di Verdi fu molto apprezzata per la sua capacità nel rendere i passaggi musicali e di scena senza interruzioni. Ambientata a Cipro nel XV secolo, l’opera racconta in quattro atti la vicenda di Otello che, istigato da Jago che mira al potere, impazzisce di gelosia per la moglie Desdemona. Solo dopo averla soffocata Otello capisce la trappola in cui è caduto e si pugnala. Nel 1894 l’opera verdiana fu messa in scena all’Opera di Parigi con l’aggiunta del balletto, molto apprezzato dai francesi.

Scomparso oggi:

1815 (208 anni fa): viene ucciso, a Pizzo Calabro, Gioacchino Murat generale francese, re di Napoli e maresciallo dell’Impero con Napoleone Bonaparte. Nato, a Labastide-Fortunière, Cahors, il 25 marzo 1767 Destinato dal padre locandiere alla vita ecclesiastica, a vent’anni lascia il seminario per abbracciare quella militare. Si arruola come postiglione in un reggimento di cacciatori a cavallo e già sei anni dopo, nel 1793, raggiunge lo status di ufficiale, iniziando a collaborare con Napoleone Bonaparte che gli conferisce, nel 1796, il grado di generale di brigata fino a diventare suo aiutante di campo. è fra i più efficaci collaboratori nel colpo di Stato attuato da Napoleone nel novembre 1799 quando, alla guida dei granatieri, estromette da Saint-Cloud i deputati del Consiglio dei Cinquecento guadagnandosi la nomina di Comandante della Guardia Consolare. Rinsalda ulteriormente il legame con l’imperatore sposandone la sorella Carolina Bonaparte, il 22 gennaio 1800. l’imperatore gli offre la corona di Napoli, lasciata libera da Giuseppe Bonaparte chiamato al trono di Spagna. Si insedia, dunque, con il nome di Gioacchino Napoleone. il Congresso di Vienna, che apre l’età della Restaurazione, decide la restituzione ai Borboni del regno di Napoli: Murat dichiara guerra all’Austria, si riavvicina a Napoleone, che nel frattempo è fuggito dall’esilio dell’Elba, e parte con il suo esercito alla conquista dell’Italia del nord. Ripara in Corsica, mentre Napoleone si avvia verso la definitiva caduta che avverrà pochi giorni dopo, a Waterloo. In Corsica gli giungono notizie di malcontento nella popolazione del suo ex regno per cui, nel settembre 1815, riparte alla volta della Campania con sei barche a vela e duecentocinquanta uomini, con l’obiettivo di far leva sul malessere della gente per riprendere il trono perduto. Ma una tempesta disperde la piccola flotta: la sua barca, insieme ad un’altra superstite, approda l’8 ottobre a Pizzo Calabro. Entrato in paese con una trentina di uomini trova, da parte della gente del posto, l’indifferenza di alcuni e l’ostilità di altri; mentre si appresta ad incamminarsi verso un paese vicino, con la speranza di trovare migliore accoglienza, sopraggiungono le truppe regie. Catturato, viene processato e condannato a morte da una corte marziale.

 

 

 

 

 

 

 

 

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