La Guardia di Finanza, sotto coordinamento della Procura di Roma, ha sequestrato circa 52 milioni di euro in crediti d’imposta, generati da un’apparente frode nata nel contesto del “bonus facciate”. I crimini ascritti sono indebita percezione di erogazione pubblica, riciclaggio, autoriciclaggio e truffa ai danni dello Stato, e coinvolgono a vario titolo 31 soggetti.
Oltre a ciò risulterebbero coinvolte 37 società coinvolte anch’esse a vario titolo nel raggiro. Nello specifico, pare, che i crediti derivati dal bonus venissero ceduti a quattro imprese con sede a Roma e a San Cesareo, tutte amministrate dallo stesso uomo. Le imprese incassavano i crediti (in realtà inesistenti) in parte e il resto lo giravano ad alte società che, poi, monetizzavano a loro volta.
Le indagini sono ancora in corso e si resta in attesa di ulteriori sviluppi sul caso.