Il cammino più famoso dell’Occidente è quello di Santiago di Compostela. In Calabria il più grande esperto di camminamento è Carmine Lupia, che ha tracciato il percorso Basiliano che attraversa la Calabria da Nord a Sud per 1.390 km. Il percorso parte dall’antico borgo di Rocca Imperiale, affacciato sul Mar Ionio, toccando i luoghi dove vivevano i monaci basiliani, ispirati alla regola di San Basilio, e si conclude a Reggio Calabria.
Bruno Gemelli
Il cammino più famoso dell’Occidente è quello di Santiago di Compostela. Ogni anno ci sono in media 300 mila pellegrini, di cui più della metà stranieri, ovvero non spagnoli, che si mettono in cammino per raggiungere la Cattedrale di Santiago de Compostela dove c’è la tomba di San Giacomo. Nel capoluogo della Galizia che si affaccia nell’Oceano Atlantico al confine con il Portogallo. Viene chiamato semplicemente: “Il Cammino”. Rigorosamente in maiuscolo.
Un cammino seguendo le conchiglie di San Giacomo che, oltre il Santuario, arrivano sino alla spiaggia sotto il promontorio di Capo Finisterre. Per molti il cammino che viene intrapreso, non è solo quello materiale, ma quello interno, che comporta – dicono i fedeli – effetti benefici sia per lo spirito e per la fede, una sorta di catarsi interiore. La maggiore presenza è quella di cristiani, ma non mancano appartenenti ad altre comunità religiose. Vi si trovano le categorie più disparate: novizi in attesa di prendere i voti; coppie in crisi, che tentano il viaggio insieme al fine di ritrovare l’equilibrio nei rapporti, fondato sui veri sentimenti; fedeli che intraprendono un pellegrinaggio, per rafforzare la propria fede.
Tanti calabresi hanno intrapreso questo cammino. Tra questi pellegrini c’è stata la giornalista Claudia Gaetana Rubino di Crotone che a suo tempo intervistammo.
Oggi la grande stampa nazionale riscopre i camminamenti e aggiorna i comportamenti. A tal proposito Giorgio Montefoschi sul Corsera osservava: «Quello di Santiago, potrà sembrare strano, è un cammino laico. Segnato, in modo che non ti possa sbagliare, dalle piccole conchiglie gialle ai lati della strada sterrata che attraversa, d’estate, i torridi campi di grando della Castiglia e del Leon e, dopo, le verdi valli della Galizia, e di notte ha la guida fedele della Via Lattea, non ha insegne religiose, cappelle o chiesette (le chiese, peraltro, sono chiuse), banchetti in cui ti vendono medagliette e santini».
E, tuttavia, la componente spirituale resta sempre la più forte.
I camminamenti, semmai fossero passati di moda, oggi sono, come dicono quelli che parlano bene, in grande spolvero.
In Calabria il più grande esperto di camminamento è Carmine Lupia, 47 anni. Laureato in Scienze agrarie presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore “A. Gemelli” di Piacenza. Esperto botanico, si occupa di tutela della biodiversità e di promozione delle risorse ambientali e paesaggistiche. È consulente scientifico del FAI (Fondo Ambiente Italiano) e ha pubblicato opere di botanica ed etnobotanica: “Novità e rarità botaniche in ambienti mediterranei della Presila catanzarese” (2004); “Etnobotanica”, “Le piante e i frutti spontanei della Sila Piccola catanzarese (2004)” e “Con Raffaele Lupia Le Valli Cupe: guida naturalistica ed escursionistica (Rubbettino 2010)”.
Ha promosso attività finalizzate allo studio e alla valorizzazione delle risorse naturalistiche, ambientali, storiche e culturali degli ambienti mediterranei. È stato lo scopritore e il valorizzatore della Riserva Naturale Regionale delle Valli Cupe di Sersale di cui è stato direttore.
È consulente di alcune importanti aziende nazionali ed estere che producono amari a base di erbe. Lupia ha tracciato il percorso Basiliano che attraversa la Calabria da Nord a Sud per 1.390 km (cui si aggiungono 170 km in Basilicata), ed è composta principalmente da prove e piste. Il percorso parte dall’antico borgo di Rocca Imperiale, affacciato sul Mar Ionio, toccando i luoghi dove vivevano i monaci basiliani, ispirati alla regola di San Basilio, e si conclude a Reggio Calabria. Lungo il percorso, promosso da una rete di associazioni locali e suddiviso in 44 tappe (o 56 considerando alcune varianti), si trovano monasteri, parchi naturali e borghi antichi. Il percorso non è ancora nella lista ufficiale internazionale, ma si vuole configurare come itinerario di fede, arte, storia, minoranze linguistiche (greche e albanesi), foreste, natura incontaminata e paesaggi tra mare e montagna. Ma Lupia ha fatto altro. S’è occupato di tutta la variegata rete calabrese del camminamento, che s’inserisce nel “Programma di itinerari culturali” lanciato nel 1987 dal Consiglio d’Europa con due tipi di itinerario a piedi: A. Cammino (Chemin, Camino, Route) e B. Sentiero (Sentier, Sendero, Trail). Nel 2015 una direttiva Mibact, in Italia, ha istituito “Anno del Cammino” e “Atlante del Cammino”. Si propone una definizione specifica di Cammino (Itinerario Culturale): «Gli itinerari culturali di particolare rilevanza europea e/o nazionale, percorribili a piedi o con altre forme di mobilità dolce sostenibile, sono considerati percorsi che rappresentano un modo per fruire del diffuso patrimonio naturale e culturale, e rappresentano un’opportunità per valorizzare attrattori naturali, culturali e territoriali. Coerentemente con la visione del Consiglio d’Europa, i cammini che attraversano una o più regioni, possono far parte di percorsi europei, e sono organizzati intorno a temi di interesse storico, culturale, artistico, religioso o sociale».
Questi alcuni dati sugli itinerari della rete calabrese:
Nove Itinerari, due itinerari nell’Atlante dei Cammini, 3.110 km lunghezza complessiva, 157 tappe.
La via Popilia è la più importante strada costruita in epoca romana nel Mezzogiorno, i cui lavori furono iniziati dal console Publio Popilio Lenate nel 132 a.C. e completati in una decina di anni con l’obiettivo di avvicinare Roma allo Stretto di Messina. Sono stati avviati e sono tuttora in corso studi e iniziative per il recupero dell’antica Via Popilia in termini di Itinerario Culturale, cercando di valorizzare in particolare molti elementi di valore storico-monumentale. Il più famoso è il cosiddetto ponte Annibale, ancora oggi solido, maestoso, dopo oltre 21 secoli, sul fiume Savuto. È il ponte più antico d’Italia.
Sentiero Italia è un itinerario nazionale che attraversa le Alpi e l’Appennino, fino all’Aspromonte e alle Isole, nato nel 1983 su iniziativa dell’Associazione Sentiero Italia. Grazie al Cai, l’iniziativa si è trasformata in un vero e proprio progetto nel 2018 e prevede la realizzazione di un percorso lungo quasi 7.000 km, con 370 tappe e circa 110 alloggi per escursionisti.
Sentiero Calabria è la parte meridionale del Sentiero Italia ed è un Sentiero escursionistico, che collega aree naturalistiche e protette, paesi, 3 parchi nazionali (Pollino, Sila, Aspromonte) e il Parco Regionale delle Serre. È lungo oltre 600 km, dal confine tra Calabria e Basilicata, fino a Reggio Calabria, sulle rive dello Stretto di Messina.
Il valore storico e culturale di questo Sentiero è fortemente legato ad una straordinaria ricchezza di paesaggi e siti naturali, caratterizzati da panorami spettacolari, tanti borghi antichi, biodiversità della vegetazione.