Apprendo con dolore la notizia della prematura scomparsa di Ninì Lavorata. Ho conosciuto il signor Lavorata, come di solito lo chiamavo, con simpatia e rispetto, quando, tornato da Bologna ho iniziato a fare questo lavoro. Mi ricordo che Mario Diano mi dette una lista di venti nominativi della Locride, che avrebbero potuto sostenere il nostro piccolo sogno di stampare un bel dépliant della Riviera dei Gelsomini per la Bit di Milano del 1997. Ricordo che entrai nel suo studio, dove campeggiava una grande foto di una bambina, al muro e negli occhi di quest’uomo, che poteva tranquillamente sembrare di razza Ariana per i suoi tratti chiari, la tristezza di una sofferenza impossibile. Conosceva bene l’economia e sapeva come catturare la sua clientela, e la cosa che mi sorprendeva, aveva una curiosità verso la politica, dalla quale però voleva stare lontano. Ricordo bene che si comporto da signore nei miei confronti ed anche negli anni successivi, nonostante avesse cambiato strategia comunicativa, mantenevamo un rapporto fresco e interessato.
Veramente una bella persona, che voglio ricordare ulteriormente con le parole del nipote Danilo lette sui social.
“Sei stato un uomo che ho sempre ammirato a cui ho voluto bene come un padre, oltre che essere anche un grande amico. Sei stato un imprenditore di successo che non solo ha portato una compagnia come la Lavorata Porte e Finestre ad essere leader nel settore in Calabria producendo e servendo porte e finestre di alta qualità in Italia e in giro per il mondo. Da uomo e da professionista ho imparato molto da te, GRAZIE zio Ninì. Ti ricorderò sempre con grande gioia. Riposa in pace”.
Tuo nipote Danilo Lavorata