Cara Trenitalia, a breve il popolo della Locride, che frequento, grazie a te, da otto anni, rimarrà tagliato fuori dal mondo a causa della chiusura della galleria della Limina. Sarà complicato andare verso Reggio per un cittadino di Mammola o di Gioiosa. Magari penseranno al treno. Ti sceglieranno, ma tu fai la tua parte. Ecco i miei pochi suggerimenti.
Mario Alberti
Oggi, con me, ti sei comportata bene, ma sono certo che a qualcuno sarà andata peggio.
Ho usato il moderno treno Blues tanto social e con istituzionali sponsorizzazioni.
Qualcuno, magari nei precedenti orari, avrà passato qualche disagio, come è capitato anche a me.
Specie mercoledì pomeriggio, primo giorno dei quarantuno gradi, senza aria condizionata e con le ali blu, come chiamo le tendine svolazzanti dai finestrini aperti delle vecchie littorine.
In realtà, forse, non si chiamano manco littorine, le simpatiche e sbuffanti vetture blu e bianche. Retaggi di tempi da non rimpiangere. Quelli littori.
Ecco, io mi permetto di raccomandarti il confort dei passeggeri perché al treno voglio bene, e mi dispiace sentire gente in disagio per il caldo o l’affollamento su carrozze uniche negli orari di punta. Vorrei che tutti avessero l’animo sereno per fare amicizia, leggere un libro, guardare le Scogliere di Capo Bruzzano. Ma se sudano e imprecano, non possono.
Su, Trenitalia, dammi una mano a farti amare.
Io ti amo, e se ti ameranno anche gli altri compagni di viaggio, non sarò geloso.
E sai perché ti amo?
Perché viaggio tanti anni sui tuoi treni, ed ho fatto tante amicizie, ho scritto tanto di te e di persone immaginate in vettura, da farci tanti racconti.
Pensa, sei anche dentro i mei modesti libri.
Quindi l’aria condizionata me la merito!
Cara Trenitalia, a breve il popolo della Locride, che frequento, grazie a te, da otto anni, rimarrà tagliato fuori dal mondo a causa della chiusura della galleria della Limina. Sarà complicato andare verso Reggio per un cittadino di Mammola o di Gioiosa. Magari penseranno al treno.
Ti sceglieranno, ma tu fai la tua parte. Ecco i miei pochi suggerimenti.
Negli orari di punta, e tu lo sai quali sono, metti il treno capiente o due carrozze sulle vecchie littorine.
E chiamiamola così, per oggi.
Non li, ci, ammassare.
Non si fa amicizia uno addosso all’altro. Ma ci si da fastidio.
E magari c’è anche qualche stronzo che tenta la mano morta.
L’amicizia, sappilo, cresce in campo largo.
Altro suggerimento. Aria condizionata e riscaldamenti. Su tutti i treni. E che non sia una roulette russa attendere il treno giusto e comodo.
Tutti devono essere giusti e comodi.
Sul personale ho poco da dire.
Giovani, belli e gentili.
Pensa anche a loro come ci penso io. Sapessi quante volte mi sono messo accanto a qualche ragazza capotreno per evitare incandescenze del solito imbecille mi faresti uno sconto sull’abbonamento.
Che io rifiuterei, perché la solidarietà non ha prezzo e non si compra.
Fa parte del gioco della vita.
Poche cose ti chiedo, Trenitalia.
Falle.
E sarà amore incondizionato.
Anzi, con l’aria condizionata.