Il comitato No Ponte torna alla carica dopo che il consiglio comunale di Villa San Giovanni si è opposto all’ipotesi di progetto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Dal documento redatto dal consiglio si evince una profonda divergenza tra la visione del comune e quella dell’autorità di sistema portuale dello Stretto in merito al luogo di costruzione dell’opera che, se posta nel punto sbagliato, andrebbe a danneggiare i territori circostanti e non ad aiutarli.
Con questa premessa, il comitato No Ponte ribadisce come il famigerato Ponte sullo Stretto altro non è che uno specchietto per le allodole, un’opera mastodontica utile ad onorare patti elettorali e ambizioni smisurate di una classe dirigente sorda alle necessità dei territori e pronta ad abbattere su questi la scure dell’autonomia differenziata, le cui terribili conseguenze sul meridione d’Italia sono state ampiamente rilevate e analizzate da osservatori e studiosi.
Senza contare che il Ponte stesso sarebbe un inaudito spreco di risorse preziose che potrebbero, invece, essere utilizzate per migliorare veramente la vita dei calabresi: una sanità pubblica efficace e universale, politiche del lavoro serie, infrastrutture vicine ai bisogni quotidiani della popolazione. Ultimo, ma non per importanza, l’opera andrebbe a disintegrare un paesaggio e un ecosistema unici al mondo, ponendosi tra l’altro in un’area ad alto rischio sismico.
Insomma, il comitato No Ponte è sempre più convinto che quest’opera non porterà un reale miglioramento alla Regione e che, anzi, a lungo termine finirà per danneggiarla. Una visione, questa, che col passare del tempo sta unendo sempre più calabresi.