Un bimbo di 5 anni di Castrovillari, provincia di Cosenza, è stato ricoverato in gravi condizioni dopo la puntura di una zecca. L’insetto gli avrebbe provocato una grave infezione per la quale è necessario ora capire il tipo di zecca che lo ha punto e la cura corretta a cui sottoporre il bambino.
Tutto quello che c’è da sapere sulle zecche
Le zecche sono degli artropodi, appartenenti agli aracnidi, la stessa famiglia dei ragni3, molto piccoli, che quasi mai superano il centimetro di dimensione. Hanno una forma tondeggiante da cui partono quattro paia di zampe2 e sono di colore scuro, tra il rosso e il marrone. Le zecche prediligono gli ambienti boschivi, i prati, le aree collinari o di montagna e si annidano ovunque ci sia vegetazione incolta, erba, cespugli o letti di foglie secche. Amano i luoghi in cui possono trovare facilmente degli ospiti da attaccare. Per questo ambienti come le stalle, le cucce o i pascoli possono essere la casa ideale di questi parassiti dannosi. L’attività di una zecca si concentra prevalentemente nei mesi caldi, quando temperatura e umidità sono più favorevoli.
Per una rimozione efficace della zecca, invece, ecco come comportarsi:
- indossare dei guanti, per non rischiare di toccare la zecca a mani nude;
- disinfettare la parte interessata sia prima che dopo aver eliminato la zecca, con un disinfettante incolore;
- afferrare il parassita con una pinzetta utilizzandola il più vicino possibile alla cute, in modo da estrarre completamente l’acaro;
- tirare in modo dolce e con una leggera rotazione;
- prestare attenzione a non schiacciare la zecca per evitare la fuoriuscita di materiale infetto e contagioso;
- se il rostro rimane incastrato nella pelle è necessario rimuoverlo con un ago sterile;
- dopo la rimozione controllare per circa 30-40 giorni se appaiono segni o sintomi di infezione. Nel caso in cui si manifestassero disturbi come febbre, spossatezza, dolori alle articolazioni, mal di testa o linfonodi ingrossati è necessario rivolgersi al proprio medico di fiducia.