Silenzio sui nuovi voli per l’aeroporto di Reggio, dopo che l’appalto è andato deserto, nessun comunicato di Cannizzaro e nemmeno da parte della giunta regionale
Roderigo De Castiglia
Ad ottobre del 2022 tutti i siti web della Calabria scrivevano: “È con grande e contagioso entusiasmo che l’onorevole Francesco Cannizzaro enfatizza le ultime notizie che riguardano lo scalo dello Stretto, notizie che preannunciano un cambiamento storico”. Mentre nei giorni scorsi solo qualche sito ha pubblicato la notizia delle tre gare andate deserte.
Oggi, invece è calato di nuovo il silenzio sull’aeroporto dello Stretto: dall’ottimismo si è passati alla nuova fase di incertezza. Infatti, nessuno ha presentato offerte per l’attivazione dei nuovi voli, coperti da oneri di servizio per la continuità territoriale, per Bologna Venezia e Torino. Andate deserte le tre gare bandite da Enac.
Il 24 aprile si è conclusa infruttuosamente la procedura innescata dall’esito positivo della conferenza dei servizi del 10 ottobre 2022 alla Regione, che da parte sua ha messo 13 milioni di euro, ai quali se aggiungono circa 3 milioni di fondi statali. L’intenzione era riconvocare al più presto una nuova conferenza dei servizi per ribandire le tre gare probabilmente con qualche legittimo “aggiustamento” che possa contribuire ad aumentarne l’appetibilità da parte delle compagnie aree.
Niente, nessuna notizia. L’avvio delle nuove rotte non avverrà come stabilito il 27 maggio, data che sarà inesorabilmente superata dall’ennesima stagione estiva che per il “Tito Minniti” trascorrerà vivacchiando con le sole rotte per Milano e Roma.
Ancora più grave, infine, è la situazione sul fronte delle limitazioni operative dell’aeroporto dopo l’annuncio di Enac che nei mesi scorsi avrebbe avvito la valutazione del progetto di «una nuova procedura di volo sperimentale commissionata dalla società di gestione Sacal a Enav, la società che gestisce i servizi per la navigazione aerea, in base alla quale, sfruttando sia le informazioni satellitari, sia le nuove strumentazioni a bordo dei velivoli, si potranno marginalizzare alcune delle limitazioni che caratterizzano l’attuale avvicinamento curvilineo per la pista 33». L’obiettivo resta superare gli ostacoli che finora hanno impedito l’arrivo al “Tito Minniti” di compagnie low cost.