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venerdì, Novembre 22, 2024
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Capaci

Siamo Capaci a giorni alterni. Per cui ciò che abbiamo celebrato, ogni 23 maggio dal 1992 ad oggi, non riverbera positivamente nell’agire di tutti i giorni. Anzi, ci assolve preventivamente dal dovere che non faremo.

Mario Alberti

Ammetto la mia idiosincrasia per le celebrazioni, che apparentemente assolvono tutti e come in un loop reiterato ci fanno sentire antimafia un giorno e proni ad un sistema clientelare, un’altro.

Siamo Capaci a giorni alterni.

Per cui ciò che abbiamo celebrato, ogni 23 maggio dal 1992 ad oggi, non riverbera positivamente nell’agire di tutti i giorni. Anzi, ci assolve preventivamente dal dovere che non faremo.

Lo Stato è ciò che ognuno fa, diceva Ambrosoli, altro Martire.

Quindi, direi, meno celebrazioni e più servizi. Lo Stato ci sia nella risposta ai bisogni dei cittadini, e non consenta alla mafia di nutrirsi, come un parassita, delle sue inefficienze.

E uccidere i servitori fedeli dello Stato, che esistono.

E muoiono.

Accadde a Capaci, 31 anni fa.

Se vogliamo veramente essere degni di un ricordo, cerchiamo di fare, ognuno di noi, nostro dovere. E rispondere ai bisogni dei cittadini, qualsiasi ruolo ricopriamo.

Sappiano i docenti che fanno antimafia ogni volta che trasmettono sapere ed esempio ai ragazzi affidati loro.

Sappiano i cooperatori, come me, che sono anch’essi lo Stato, e quindi evitino di delegare i bisogni della gente.

la Delega siamo noi.

Sappiano, gli operatori sanitari, di essere l’articolo 32 della Costituzione.

Ognuno di noi è un articolo della Costituzione.

139 articoli frequentemente ignorati dalle stesse diramazioni periferiche dello Stato.

139 articoli ancora profumati del sangue di chi ci rese liberi.

E del sangue fresco dei Martiri che li hanno difesi, come Giovanni, Francesca, Rocco, Vito e Antonio.

Uno Stato forte non lascia spazio a clientele e comparaggi, che aprono spiragli al consenso mafioso.

Non consente che ci sia necessità di “conoscere qualcuno” per avere un diritto spacciato per favore, che sudditanza.

Da cittadino non m’importa tanto che ci sia, sporadicamente, una maxi retata, quanto sentire lo Stato quando le Scuole crollano a pezzi, o devo attendere dodici ore per essere visitato in un Pronto Soccorso, oppure veder chiudere esercizi commerciali perché la gente non ha lavoro e non ha quindi soldi da spendere.

Dove i Diritti sono ancora Favori ci sarà sempre spazio per mafia, ‘ndrangheta o camorra.

Raccontiamo questo oggi, ai nostri giovani, per celebrare i Martiri di Capaci.

Se ne saremo capaci.

 

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