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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 14 Maggio.

Accadde che:

1643 (380 anni fa): a soli quattro anni, Luigi XIV diventa re di Francia, il suo regno sarà il più lungo della storia; infatti, regnò per 72 anni e 110 giorni. Rappresentò l’immagine del sovrano assoluto, dal quale dipendeva tutto il potere e, per questo, venne chiamato il Re Sole, perché tutto ruotava attorno alla sua persona, come i pianeti attorno al Sole. Il 10 marzo 1661, alla morte del cardinale Mazzarino, prese personalmente il potere segnando la fine delle grandi rivolte nobiliari, parlamentari, protestanti e contadine che avevano segnato i decenni precedenti. Luigi impose l’obbedienza a tutti gli ordini della popolazione e il controllo anche sulla religione. Durante il suo regno, rafforzò l’influenza della Francia in Europa e nel mondo, combattendo tre grandi conflitti. Fino alla morte fu convinto assertore di una monarchia di tipo assolutistico e dei diritti divini del monarca. Nella reggia di Versailles, Luigi XIV viveva circondato dalla sua corte. La sua vita era scandita da cerimonie e rituali precisi. Alle 8 del mattino il re veniva svegliato dal suo cameriere particolare che dormiva ai piedi del letto regale: una volta spalancate le porte della stanza potevano entrare, rispettando un ordine preciso, prima i familiari più stretti, poi i nobili cui il re concedeva tale privilegio. Il re li riceveva ancora a letto. Poi, aiutato dai suoi servitori, iniziava a vestirsi: un cameriere gli sfilava la manica destra della camicia da notte, un altro quella sinistra. E così, tutte le mattine, iniziava la giornata del re di Francia Luigi XIV. Nel 1715 il Re Sole morì, lasciando una Francia esausta e avendo visto crollare la sua ambizione di sottoporre l’Europa al primato francese.

1931 (92 anni fa): a Bologna, al teatro Comunale Arturo Toscanini viene preso a schiaffi da un gruppo di fascisti nei pressi di un ingresso laterale del teatro per essersi rifiutato di suonare “Giovinezza”, l’inno fascista. Da quel giorno il regime iniziò una vera persecuzione: Toscanini fu osteggiato sulla stampa, venne controllato dalla polizia, le sue telefonate, le sue missive intercettate e il passaporto gli fu ritirato. Il direttore d’orchestra non si piegò, fin quando il fascismo e la monarchia sabauda fossero stati al potere, rinunciò a dirigere orchestre in Italia. Toscanini ruppe anche con la Germania nazista sin dal 1933, respinse con sdegno un invito di Hitler. Nel 1938 inaugurò il festival di Lucerna, molti italiani, soprattutto antifascisti, vollero rendere omaggio al maestro andando a seguire i suoi concerti e, di lì a poco, a causa anche delle ignobili leggi razziali fasciste, abbandonò l’Europa riparando negli Stati Uniti. Prima di lasciare il vecchio continente, fece infuriare Mussolini definendo le leggi razziali “Roba da medioevo” e proclamando: “Maledetti siano l’asse Roma-Berlino e la pestilenziale atmosfera mussoliniana“. L’antifascismo e l’antinazismo di Toscanini diventarono sempre più operanti e diretti, dall’America la voce tuonante e la musica diretta dal genio, furono un riferimento per tutti gli amanti della libertà e gli avversari delle dittature.

Scomparso oggi:

1998 (25 anni fa): muore, a Los Angeles, Francis Albert Sinatra, detto Frank cantante e attore. Nato, a Hoboken (New Jersey), il 12 dicembre 1915 è tra i maggiori cantanti popolari americani del Novecento, considerato da molti critici musicali la più grande voce del XX secolo. Vive un’infanzia dura e umile: la madre Dolly, di origini liguri fa la levatrice e il padre Martin, pugile dilettante, di origini siciliane, è vigile del fuoco. Da ragazzino Frank è costretto da esigenze economiche a fare i lavori più umili. Cresciuto per la strada e non sui banchi di scuola, a sedici anni, ha una sua band, i Turk. Sinatra passa alla storia come ‘The Voice’, per il suo inconfondibile carisma vocale. Durante la sua carriera incide più di duemiladuecento canzoni per un totale di 166 album. La canzone che forse più lo rappresenta nel mondo è la famosissima “My way”, ripresa da moltissimi artisti, e rivisitata in moltissime versioni. Si dedica anche, con fortuna, al grande schermo. Per quanto riguarda la sua vita privata, si sposa quattro volte: la prima a ventiquattro anni, con Nancy Barbato, dal 1939 al 1950. Poi, dal 1951 al 1957, ha un’intensa storia d’amore con Ava Gardner, che riempie le cronache rosa dei giornali del tempo a suon di botte e di litigi. Per soli due anni, dal 1966 al 1968, si unisce in matrimonio con l’attrice Mia Farrow e dal 1976 fino alla sua morte resta a fianco dell’ultima moglie, Barbara Marx. Da sempre vicino alle cause per i diritti umani, già nei primi anni ’50 si schiera a favore dei neri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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