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La mappa del voto in Calabria

Alle urne 41 Comuni. A Locri la sfida più attesa.

Vincenzo Frascà

Sono complessivamente 41 i Comuni calabresi nei quali, i prossimi 14 e 15 maggio, saranno rinnovati i Consigli comunali. Cosenza è la provincia con il più alto numero di elettori che si recherà alle urne per decidere il futuro politico e amministrativo di 15 paesi. Di questi, 5 hanno una popolazione inferiore ai mille abitanti (Canna, Malito, San Martino di Finita, Serra d’Aiello e Torrevecchia). A Serra d’Aiello, il Comune più piccolo con 514 abitanti, sono tre i candidati a contendersi la poltrona di primo cittadino, sostenuti da 26 aspiranti consiglieri comunali, mentre a Canna, dove vive un centinaio di anime in più, addirittura, sono in 4 a sfidarsi, tra cui 2 donne. Casali del Manco, invece, la cittadina al voto più popolosa, con quasi 10 mila abitanti. A seguire Castrolibero, Cariati, Marano Marchesato, Carolei, Bonifati, Mandatoriccio, Piane Crati, Paterno Calabro e Maierà.

Nel cuore della regione, sul versante tirrenico, in provincia di Vibo Valentia, 6 i Comuni in cui si voterà il prossimo fine settimana. A Dinami, Gerocarne, Nardodipace, Parghelia e Sant’Onofrio i candidati a sindaco saranno complessivamente 13. A Filandari, l’unica contendente alla carica di primo cittadino donna della provincia dovrà vedersela contro altri due pretenndenti. A Sant’Onofrio, invece, si torna alle urne dopo che la maggioranza ha sfiduciato il sindaco in carica, che torna ad essere della partita contro altri due contendenti. Solo tre, invece, i paesi in provincia di Crotone nei quali verranno rinnovati i vertici delle amministrazioni: Cerenzia, Savelli e Scandale. Quest’ultimo, il paese più popoloso, con poco più di 2000 mila abitanti. Sette, complessivamente, le liste tutte in campo, tutte civiche.

A Scandale la sola donna candidata a sindaco della provincia pitagorica.

Nella provincia in cui ha sede l’ente Regione sono 7 i Comuni chiamati alle urne: Cardinale, Curinga, Gasperina, Guardavalle, San Mango D’Aquino, Santa Caterina dello Ionio e Stalettì. Curinga il Comune più grande e l’unico in cui ci sarà anche una donna candidata a primo cittadino.

In provincia di Reggio Calabria, il test più atteso, quello di Locri, una delle città più importanti dell’area metropolitana con i suoi 12 mila abitanti. Dopo le dimissioni dell’ormai ex-sindaco Giovanni Calabrese a seguito della sua nomina di Assessore nella Giunta regionale guidata da Roberto Occhiuto, dove attualmente gestisce, tra le altre, la delega al Lavoro e alla Formazione, si sono di fatto aperti i giochi per la successione. Tre i candidati a sindaco: Giuseppe Fontana, che rappresenta la continuità con l’amministrazione Calabrese, Raffaele Sainato, già vice sindaco e consigliere regionale ed il medico Ugo Passafaro. Nella Locride c’è attesa anche negli altri due Comuni chiamati alle urne, Gioiosa Jonica e Bianco. Nel centro del Torbido finisce l’era di Salvatore Fuda, che attualmente ricopre anche la carica di consigliere metropolitano con deleghe all’Ambiente ed alla Gestione del ciclo dei rifiuti. A raccogliere il testimone un fedelissimo di Fuda, Luca Ritorto, che potrà contare anche sull’appoggio del Pd e e del suo giovane segretario di sezione, Enrico Tarzia. Dall’altro lato dello schieramento, l’imprenditore Domenico De Pino, sostenuto anche lui da una lista civica e già assessore comunale della giunta del sindaco Mario Mazza, dal 2008 al 2012.

A Bianco, invece, si riparte da una sentenza del Consiglio di Stato (confermata dalla Cassazione l’anno scorso) che di fatto ha annullato le elezioni comunali del 2020 che avevano attribuito in un primo momento, al sindaco uscente, Aldo Canturi, il secondo mandato. Lunedì prossimo sapremo chi sarà il neo primo cittadino tra il medico Pasquale Ceratti, già vice-sindaco, ed il consulente bancario, Giovanni Versace. L’appuntamento elettorale in provincia di Reggio Calabria si rinnova anche nei Comuni di Candidoni, Condofuri, Fiumara, San Pietro di Caridà, Santa Cristina d’Aspromonte, Serrata e Sinopoli. Unica candidata donna a sindaco, come nella provincia di Vibo Valentia. La città di Scilla, inizialmente inserita tra i Comuni al voto, è stata esclusa all’ultimo momento a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale, avvenuto lo scorso 16 aprile, per infiltrazioni mafiose.

 

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