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domenica, Novembre 24, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 12 Maggio.

Accadde che:

113 (1910 anni fa): viene inaugurata la Colonna di Traiano. L’evento è riportato dai “Fasti Ostienses” (una sorta di “quotidiano ante litteram” che riporta avvenimenti del periodo tra il 49 a.C. ed il 175 d.C.), ritrovati in forma frammentaria ad Ostia Antica. La Colonna Traiana, che celebra la conquista della Dacia da parte di Traiano, è il primo esempio di colonna coclide, ovvero una colonna che viene decorata da un ornamento che vi si avvolge e che contiene una scala a chiocciola al suo interno. Opera dell’Architetto Apollodoro da Damasco, la Colonna è collocata nel Foro di Traiano, alle spalle della Basilica Ulpia, ed è alta quasi 40 metri. Originariamente alla sommità della Colonna era posizionata una statua in bronzo di Traiano, successivamente sostituita con l’attuale statua di San Pietro durante il restauro voluto da Papa Sisto V tra il 1585 ed il 1590.

1977 (46 anni fa): a Roma, durante la manifestazione organizzata dai radicali per l’anniversario del referendum sul divorzio, scoppiano tafferugli con le forze dell’ordine. Durante una carica, viene colpita mortalmente Giorgiana Masi, una ragazza di 19 anni. Il ministro degli Interni Francesco Cossiga negherà che gli agenti abbiano usato armi, ma foto sulla stampa mostrano agenti in borghese che sparano ad altezza d’uomo. Per l’ex presidente della Commissione Stragi, Giovanni Pellegrino, le parole di Cossiga pronunciate sull’accaduto confermerebbero come “Quel giorno ci possa essere stato un atto di strategia della tensione, un omicidio deliberato per far precipitare una situazione e determinare una soluzione involutiva dell’ordine democratico, quasi un tentativo di anticipare un risultato al quale per via completamente diversa si arrivò nel 1992-1993” e, sempre nel 1998, il deputato verde, Paolo Cento, presentò una proposta di legge per la costituzione di una commissione che si occupi di “Abbattere il muro di omertà, silenzi e segreti attorno all’assassinio della giovane e per individuare chi ha permesso l’impunità dei responsabili”. L’inchiesta sulla sua morte verrà chiusa il 9 maggio 1981. Il giudice istruttore scriverà: “Impossibilità a procedere, poiché rimasti ignoti i responsabili del reato”.

Scomparsa oggi:

1995 (28 anni fa): muore, a Cardano Al Campo (Varese), Mia Martini, pseudonimo di Domenica Rita Adriana Bertè, cantautrice e musicista. Nata, a Bagnara Calabra, il 20 settembre 1947 è considerata una tra le più belle voci italiane, scomparsa in circostanze mai del tutto chiarite. L’infanzia e la prima gioventù sono già all’insegna della musica. La piccola Domenica trascorre i suoi primi anni a Porto Recanati, ma ci mette poco a convincere la mamma a portarla a Milano, in cerca di fortuna nel mondo della musica. Qui, nel 1962, incontra il discografico Carlo Alberto Rossi e diventa una “ragazza ye-ye”, ossia una corista per brani twist e rock del periodo. Nel 1969 si trasferisce a Roma, insieme con la madre e le sorelle. Nella capitale conosce Renato Fiacchini, anche lui aspirante cantante non ancora “diventato” Renato Zero, e con la sorella Loredana si guadagna da vivere in diversi modi, non rinunciando al sogno della musica. È un momento delicato della sua vita, a confermarlo l’arresto per possesso di droghe leggere e i conseguenti quattro mesi di carcere a Tempio Pausania. Nel 1970, il fondatore dello storico locale Piper, Alberigo Crocetta, la proietta in un orizzonte internazionale, lanciandola al grande pubblico. Mimì Berté diventa Mia Martini. “Padre davvero” è il primo brano a nome Mia Martini, ed esce già nel 1971. Nel 1972  incide “Piccolo uomo”, che si rivela un grande successo. Il 1973 è l’anno del capolavoro: “Minuetto”, in assoluto il suo 45 giri più venduto. Nel 1982 partecipa per la prima volta a Sanremo con il brano scritto da Ivano Fossati “E non finisce mica il cielo”, che inaugura il Premio della Critica. Il 1983 è l’anno del suo ritiro dalle scene, causato da una diceria che legherebbe alla sua presenza eventi negativi e che da alcuni anni si porta dietro. Il silenzio dura fino al 1989, quando l’amico Renato Zero convince il direttore artistico del Festival di Sanremo, Adriano Aragozzini, a farla partecipare al famoso concorso canoro. Il brano “Almeno tu, nell’universo”, che diventerà un grande successo e vince nuovamente il Premio della Critica. Nel 1992 torna sul palco dell’Ariston con un altro successo, “Gli uomini non cambiano”, dove arriva seconda, dopo Luca Barbarossa. All’improvviso, all’età di quarantasette anni, Mia Martini viene ritrovata morta nel suo appartamento. Da mesi, la cantante soffriva di un fibroma all’utero, ed assumeva abbondanti dosi di farmaci anticoagulanti. Secondo la procura di Busto Arsizio però, sarebbe morta a causa di un arresto cardiaco, causato da un abuso di stupefacenti. Per la cantante, è sempre stato un vanto essere calabrese. Infatti, era solita dire: “Io sono la Calabria” e dei calabresi diceva: “Noi calabresi siamo delle rocce, siamo decisi, abbiamo una grande dignità, una grande voglia di lavorare e di vivere. Certo abbiamo i nostri problemi, come tutti gli altri, ma penso che la cosa più importante sia la forza di volontà e la saggezza”. Amavi, in particolare, la città, dov’era nata, Bagnara Calabra: “Ho sempre nel cuore il rione Marinella di Bagnara, il sapore del mare, la visione meravigliosa dello stretto, l’immagine della pesca notturna con le lampare, l’incredibile caccia al pescespada”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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