Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 1° Maggio.
Accadde che:
1786 (237 anni fa): prima dell’opera “Le nozze di Figaro” di Wolfgang Amadeus Mozart, a Vienna. Ottenne un successo strepitoso, al punto che l’imperatore dovette emanare un decreto per limitare le richieste di bis, in modo che le repliche non durassero troppo. Ancor più grande fu il successo a Praga, dove (a detta di Mozart) “non si suona, non si canta, non si sente altro che Figaro.” L’opera è in quattro atti e ruota attorno alle trame del Conte d’Almaviva, invaghito della cameriera della Contessa, Susanna, sulla quale cerca di imporre lo “ius primae noctis”. La vicenda si svolge in un intreccio serrato e folle, in cui donne e uomini si contrappongono nel corso di una giornata di passione travolgente, piena sia di eventi drammatici che comici, e nella quale alla fine i “servi” si dimostrano più signori e intelligenti dei loro padroni. L’opera è per Mozart un pretesto per prendersi gioco delle classi sociali dell’epoca che da lì a poco saranno travolte dai fatti con la Rivoluzione francese. L’intera vicenda può anche essere letta come una metafora delle diverse fasi dell’amore: Cherubino e Barbarina rappresentano l’amore acerbo, Susanna e Figaro l’amore che sboccia, il Conte e la Contessa l’amore logorato e senza più alcuna passione, infine Marcellina e don Bartolo l’amore maturo.
1886 (137 anni fa): inizia lo sciopero generale che porterà a ottenere le otto ore lavorative negli Stati Uniti. Questo evento viene oggi commemorato come Primo maggio, Festa dei lavoratori o Festa del lavoro nella maggior parte delle nazioni industrializzate. A Chicago, le manifestazioni proseguirono fino al 4, giornata che si concluse con un massacro al comizio di Haymarket square: in piazza esplose una bomba, la polizia intervenne sparando sulla folla. Il processo che ne seguì portò all’ingiusta condanna a morte di otto uomini, che passarono alla storia come i “Martiri di Chicago”. Pochi anni dopo, nel 1890, il primo maggio fu acquisita dal movimento operaio internazionale come data simbolica, di festa e di lotta dei lavoratori. La festa del Primo Maggio divenne ufficiale in Europa a partire dal 1889, quando venne ratificata a Parigi dalla Seconda Internazionale, organizzazione che aveva lo scopo di coordinare i sindacati, i partiti operai e socialisti europei. In Italia la festa del 1° maggio fu introdotta solo due anni dopo.
Scomparso oggi:
1994 (29 anni fa): muore, all’ospedale Maggiore Carlo Alberto Pizzardi, di Bologna, Ayrton Senna da Silva pilota automobilistico. Nato, a San Paolo (Brasile), il 21 marzo 1960, Soprannominato Magic, è considerato uno dei più grandi e talentuosi piloti di tutti i tempi. Il padre, nella sua officina meccanica, gli costruisce un piccolo go-kart e Ayrton inizia a guidare già all’età di quattro anni. La sua più grande passione per tutto il periodo della giovinezza diventano proprio i go-kart. Fa il suo debutto in una gara ufficiale nel 1973 sulla pista di Interlagos: vittoria nella prima corsa, così il padre intuendo le potenzialità del ragazzo lo affida a “Tche”, il miglior preparatore disponibile e, a soli 17 anni, vince il suo primo titolo internazionale. Il passo successivo, sulla scena internazionale, è la partecipazione al campionato del mondo del 1978 a Le Mans in Francia. Ayrton è più veloce dell’irlandese Terry Fullerton, pilota ufficiale DAP e campione del mondo nel 1973. Ayrton capisce che per diventare un pilota di F1 doveva lasciare il Brasile, la sua famiglia, i suoi amici, per trasferirsi nella patria dell’automobilismo: l’Inghilterra. La scelta sulla categoria cadde sulla Formula Ford. Ha solo 23 anni quando passa alla Formula 3. Il 1983 è il suo anno: nel campionato inglese stabilisce il record di dieci vittorie nelle prime dieci gare disputate, con nove pole position e restando al comando per 185 giri su 187 totali. Senna era il quattordicesimo pilota brasiliano a entrare a far parte del prestigioso mondo della F1. Il 1° maggio 1994 si corre ad Imola, nel GP di San Marino: tutto l’ambiente è già fortemente scosso dalla morte del pilota Roland Ratzenberger, avvenuta il giorno precedente durante le prove. Al settimo giro, per la probabile rottura del piantone dello sterzo, Ayrton esce di pista alla curva del Tamburello: lo schianto della sua Williams contro il muretto a 300 chilometri orari è terribile. Il campione brasiliano viene subito soccorso e portato al vicino ospedale di Bologna in elicottero. Nonostante lo sforzo dei medici nel tentativo di salvarlo, muore alle 18:30 per le gravi contusioni riportate alla nuca, all’età di 34 anni. “Togliere tutta l’elettronica è stato un grande errore, le macchine sono molto veloci e difficili da guidare. Sarà una stagione mica da ridere, con molti incidenti”. Ayrton pronunciò questa frase durante i test invernali della sua ultima stagione in F1, nel 1994. Qualcosa che fa pensare parecchio, soprattutto alla consapevolezza della poca sicurezza con cui si sceglieva di correre.