Esce, per Graphofeel Edizioni, “La ragazza della Repubblica” di Chiarastella Campanelli, che racconta a vita, appassionante come un romanzo, di Tina Anselmi.
La vita, appassionante come un romanzo, di Tina Anselmi, la prima donna a diventare ministro della Repubblica italiana. Energica, schietta e coraggiosa, non si tirò indietro di fronte a prove durissime, come quella di annunciare alla famiglia la morte di Aldo Moro.
Cattolica convinta, improntò la sua attività politica al rispetto della laicità dello Stato, lottò per la parità salariale delle donne con fermezza e totale indipendenza di giudizio. Consapevole che sarebbe stata la fine della sua carriera politica accettò di presiedere la Commissione d’Inchiesta sulla P2, anteponendo il bene comune a ogni altra considerazione.
Conservò intatto per tutta la vita l’amore per la natura, per la semplicità e per la trasparenza, interpretando concretamente i valori di quella democrazia che considerava una preziosissima e fragile conquista.
Nel progredire delle pagine, il lettore ha la possibilità di immergersi nella storia pubblica e privata di Tina, osservando la crescita della sua consapevolezza e la genesi della sua passione politica e condividendone il coraggio e le tumultuose tempeste personali.
Dalla penna limpida e coinvolgente di Chiarastella Campanelli, una biografia che restituisce il sentimento di una figura femminile straordinaria e modernissima, il cui ruolo nella storia d’Italia è ancora tutto da scoprire.
“Tina era una persona ottimista e lungimirante, aveva fiducia in un domani migliore, questo la rendeva battagliera e forte.
Teneva molto alle giovani generazioni, a farle crescere con una coscienza attiva e saggia, per lei “la memoria” era fondamentale.
Ho amato il suo lato di animo nobile che stava nell’accoglienza e nella tolleranza verso l’altro, anche di chi la pensava diversamente da lei e non perché se ne sentisse superiore, ma perché in uno sforzo di comprensione capiva che ognuno a suo modo ha qualcosa da dare e che questo è un arricchimento personale.” (Chiarastella Campanelli)