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mercoledì, Novembre 27, 2024
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HomeArte,Cultura,EventiA Siderno il primo studio di monologo teatrale

A Siderno il primo studio di monologo teatrale

Sabato, 22 Aprile. alle ore 18:30, presso la piazza Vittorio Veneto, a Siderno, verrà presentato “Divisa” primo studio di monologo teatrale.

L’Associazione AtTieSse (Associazione Teatro Spettacolo) di Vecchiano e l’Associazione Culturale il Gabbiano  di San Giuliano Terme presentano un nuovo spettacolo teatrale. Un monologo scritto dall’autore Piero Ianniello appositamente per Daniela Bertini.  Tutto nasce dalla presentazione del suo romanzo, ‘Divisa’ edito da MdS,  a settembre 2022. Dopo la presentazione, uno scambio di osservazioni su alcune pagine intense del libro ha dato l’input all’autore di elaborare un monologo teatrale su cui poter lavorare con Daniela, che ha subito coinvolto nel progetto il giovane regista Daniele Matronola, con il quale stava già lavorando grazie all’Associazione AtTieSse  (Associazione Teatro Spettacolo) di Vecchiano, che ha appoggiato la proposta, collaborando alla messa in scena.

Cosa racconta ‘ Divisa’?

La disperata ricerca di una bimba perduta tra flashback di guerra e resoconti di una storia vera. Il romanzo, commovente, ha origine nelle retrovie della Linea Gustav, dove si consuma una rappresaglia dei Tedeschi contro le azioni di disturbo condotte da uomini dei dintorni di Cassino, in collaborazione con gli Alleati attestati a sud del Garigliano. Un’intera famiglia viene sterminata, ma nella fossa comune dove sono stati interrati i corpi non si riesce a trovare quello di una bambina di tre anni. Ed è qui che si snoda la trama. Nel dopoguerra il padre della bambina va infatti alla ricerca dell’unica superstite della sua famiglia, affrontando un percorso tortuoso, fatto di tante domande e pochi indizi, che il romanzo immagina e dipana con avvincente finezza.

Cosa vedremo in scena:

Il monologo che viene messo in scena ci racconta in parte il punto di vista della bambina ormai donna ma anche quello di una voce narrante che ci accompagna dentro i momenti più emotivamente forti del romanzo. La scelta registica è quella di un teatro senza orpelli, dove l’attrice con la sua voce, la sua presenza scenica e pochissimi oggetti evocativi ci aiutano ad entrare nel vivo della storia fin dai primi attimi.

 

 

 

 

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