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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 16 Aprile.

Accadde che:

1941 (82 anni fa): durante la Seconda guerra mondiale, avviene la battaglia del convoglio Tarigo, in Tunisia, dove un convoglio navale italiano, diretto in Libia, alle 02:20 del mattino è attaccato da una squadra navale inglese. Nessuna nave italiana si salvò. La battaglia prese nome dall’unità italiana caposcorta, il cacciatorpediniere della Classe Navigatori, Luca Tarigo. La sera del 13 aprile 1941 un convoglio formato da quattro trasporti truppe tedeschi e il mercantile italiano Sabaudia carico di munizioni salpò da Napoli diretto a Tripoli. Il convoglio Tarigo giunse quindi nella zona pericolosa, tra Malta e la costa africana, verso la mezzanotte del 15 aprile. Privi della ricognizione aerea, gli Italiani non si accorsero che da Malta erano intanto usciti quattro cacciatorpediniere britannici, che indirizzati dalla propria ricognizione aerea e con l’ausilio del radar non ebbero difficoltà ad intercettare il lento convoglio italiano e a manovrare con calma per mettersi nelle condizioni più favorevoli per l’attacco. Alle ore 02:20 del 16 aprile la squadriglia inglese aprì il fuoco contro l’ignaro convoglio dalla distanza di soli 2000 metri, facendo scempio di navi scorta e navi da carico, nonostante l’eroico comportamento di tutto il convoglio e soprattutto del Tarigo che pur colpito affondò una nave inglese e di una nave tedesca che prima di affondare tentò di speronare un caccia inglese. Degli oltre 3000 uomini imbarcati, ne furono recuperati 1271.

1971 (52 anni fa): i Rolling Stones pubblicano in Gran Bretagna il singolo Brown Sugar che in poche settimane raggiunge i primi posti delle classifiche musicali nazionali e internazionali. La canzone è introdotta da un pesante riff di chitarra elettrica. La stesura del brano fu principalmente opera del solo Jagger, che lo scrisse durante le riprese del film I fratelli Kelly in Australia nel 1969.  Il testo della canzone è stato spesso oggetto di polemiche e interesse da parte di critici e fan. La popolarità della melodia e del ritmo di Brown Sugar, mette frequentemente in secondo piano la scandalosità delle liriche, che sono essenzialmente un misto di riferimenti a vari argomenti scabrosi come il sesso interraziale, lo schiavismo, il cunnilingus, lo stupro, e in maniera più velata, il sadomasochismo, la perdita della verginità e l’eroina.

Nato oggi:

1929 (94 anni fa): nasce, a Mammola, Nicodemo Spatari detto Nik pittore, scultore e architetto, autore di numerose opere all’interno dei luoghi di culto calabresi, l’ideatore, insieme alla moglie, del Parco Museo Santa Barbara di Mammola. Nick ha iniziato a fare l’artista da bambino, un po’ per gioco, vincendo a 7 anni il premio “Patto d’acciaio” disegnando un orso bianco con tanto di falce e martello in fuga, inseguito dalle tre bandiere dell’alleanza. Nel 1940, a causa di un trauma, causato da una bomba, perse l’udito e prosegue il suo percorso formativo da autodidatta, trovando rifugio e conforto nei suoi disegni, continuando a dipingere sui muri delle case distrutte dalle bombe durante la guerra, con lo scopo di esprimere  il suo dolore causato da quell’immane tragedia. A 26 anni, ottiene un secondo riconoscimento, il premio Zagabria con “Le giornate di Budapest”, un grande successo che porterà Eugenio Montale a scrivere di lui sul “Corriere della Sera”. Il mondo iniziò ad accorgersi di questo artista, tanto che fu invitato dall’ambasciatore inglese di Roma e a Berlino per realizzare dei poster a favore della primavera ungherese. Un’altra fase importante della sua vita è stato il trasferimento a Parigi dove conobbe Picasso, Le Corbusier, Jean- Paul Sartre. In uno di questi incontri Jean Cocteau, l’accademico di Francia, gli rubò una tela, lasciandogli un biglietto con queste parole: “Non ho resistito”. La cosa finì sui giornali e Nick divenne, improvvisamente, famoso anche per il grande pubblico. Parigi, una città magica, le ha regalato anche l’incontro con la donna della sua vita, Hiske con la quale creò un sodalizio entusiasmante che durerà per tutta la vita. La coppia, dopo Parigi, si trasferì a Milano, per poi decidere di ritornare in Calabria dove, nel 1969, realizzarono il museo “Musaba”, a Mammola, simbolo della vera arte. Non sempre sono stati capiti dalle istituzioni, ma Nick è sempre stato convinto che le future generazione capiranno la sua arte, più dei suoi contemporanei. Muore, a Mammola, il 25 agosto 2020.

 

 

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