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venerdì, Novembre 22, 2024
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In Calabria moriamo molto prima degli altri

In Calabria, oltre l’essenzialità della ‘ndrangheta, c’è il fatto di decennali di ruberie perpetrate nel settore della sanità. Tutti hanno fatto finta di non accorgersene. Un sistema protetto e talmente efficiente che ha alimentato, nel corso dell’ultimo ventennio, flussi di denaro e introiti enormi, con creazione di fondi neri atti a portare a termine operazioni di speculazione economico-finanziarie e acquisto di ricchezze in tutto il mondo

Santo Gioffrè

Ieri, a Milano, si è svolta la prima manifestazione nazionale, a carattere “sociale”, per allertare la gente circa l’inesorabile processo di privatizzazione del Sistema Sanitario Nazionale.

Se si inizia da Milano che possiede le maggiori concentrazioni di Centri Medici di ricerca, ricovero e cure d’Europa, convenzionati e di proprietà delle grandi banche italiane e mondiali, significa che siete, tutti, persi. Ancora, nel Nord Italia, ci vorrà un po’ di tempo prima che la gente muoia per strada per mancanza di strutture sanitarie o perché non ha un’assicurazione in tasca. Con l’autonomia differenziata, lì riusciranno a tamponare e risolvere la problematica circa la mancanza di Medici ed altro. Io torno a parlare della Calabria. Di questo meraviglioso posto dove l’etereo volteggiare di ogni immaginifico costrutto, vi rende persone felici perché l’ignoranza, voluta e cercata, crea la beatitudine che solo l’ignoranza stessa, storicamente, dà. O la non cercata e voluta conoscenza consci, come si è, che star ignoranti è valore aggiunto in ogni breve dialettica difronte ai propri doveri, perché è, sempre, meglio mettersi alla ricerca di qualcuno che vi parli. Già, persino quando andò a parlare con le Tribù libiche per fare campi di concentramento, ci fu uno che a quei ladroni disse ” io sono Calabrese e i Calabresi vogliono esser parlati…” E ci parlano… Eccome se ci parlano! La ‘ndrangheta non sarà mai sconfitta, perché è funzionale al sistema di economia criminale che vige e sostiene l’Italia: 400 miliardi di evasione fiscale l’anno che qualcuno deve riciclare e far emergere, puliti. O no? In Calabria, oltre l’essenzialità della ‘ndrangheta, c’è il fatto delle decennali ruberie perpetrate nel settore della sanità. Ruberie per diversi miliardi di euro. Tutti hanno fatto finta di non accorgersene. Un sistema protetto e talmente efficiente che ha alimentato, nel corso dell’ultimo ventennio, flussi di denaro e introiti enormi, con creazione di fondi neri atti a portare a termine operazioni di speculazione economico-finanziarie e acquisto di ricchezze in tutto il mondo.

Già, non piace ai molti dei pochi ciò che io, da anni, sostengo, anche perché, in questo settore, la ‘ndrangheta non c’entra per nulla.  O c’entra poco, come in ogni oleato sistema corruttivo. Sono altri i complessi e le entità che hanno defraudato il diritto della gente alla buona salute e alla vita: le multinazionali della sanità privata, le multinazionali del farmaco e dei fornitori di servizi, potentati affaristici-massonici ecc.ecc. Perché in Calabria, ci ammaliamo e moriamo molto prima degli altri. E il concetto di colpa non è quello codificato dal Codice penale! Spesso, vedo una miserabile ilarità intorno al concetto di VERITÀ. Le complicità sono tante e attraversano il mondo del tutto, partendo da chi, da ben 14 anni, governa la Sanità, in Calabria, come a Roma. Soprattutto, va sottolineata l’infamia dei moralisti robotici e degli strillatori seriali di patacche, la cui funzione è stata, storicamente, creare ostentazione diversiva e minacciare chi, nitidamente, alzava il dito, come hanno fatto con me, per denunciare, a partire da qualche sindacato a strisce e poteri, movimenti politici da operetta e di meretricio e gente che fa, persino, il rappresentante esclusivo di quel sistema. Altrimenti, non è possibile ciò che è successo senza che nessuno se ne accorgesse. Dai, non è possibile rubate 2-3 miliardi e, poi, hakerare fino al dileggio interiore, i morti di fame che falsificavano le giornate lavorative, pagandole il triplo ai padroni, per poter aver il ticket. Ora, siamo alla miseria nera. Demagoghi e rodati furboni, consci di aver a che fare con derelitti ignoranti, da una parte vendono merce contraffatta, dall’altra, per preservare e difendere la loro mercanzia politica, si sono svenduti la Calabria al Nord Italia, appoggiando il Sistema abominevole e contra Terra Sua: l’autonomia differenziata. Ecco, ma non è finita la storia… Ai miei tanti amici giornalisti, ai pochi amici e no, che, comunque, non si arrendono e avvertono non amore per questa Terra, perché il concetto d’amore non c’entra, ma il senso antico, sulla pelle, della lucida violenza e della mastodontica e mediatica truffa, sapete come di son fottuti i soldi? Attraverso quali procedure legali e metodi nazional-patriottici? No, dai, persino chi ha la faccia come i cantuneri i muru arrossirebbe… Aspettate, perché, prima o poi, dirò!

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