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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 26 Marzo.

Accadde che:

1842 (181 anni fa): dopo aver abbandonato il difficile Brasile, Anita e Giuseppe Garibaldi si sposano a Montevideo nella Parrocchia di San Bernardino. In rapida successione nascono Rosita, che muore a soli due anni di vita, Teresita e Ricciotti. Combattente, cavallerizza, donna senza paura, questa sarà Anita Garibaldi, donna indomita e sempre al fianco del suo irrequieto marito. Garibaldi intravede Anita sulla costa, si fa sbarcare, la cerca invano, poi viene ospitato in una casa e lì inaspettatamente si trova davanti questa ragazza che lui stesso ci descrive come “Alta, dal volto ovale e grandi occhi neri e seni prosperosi”. Immediatamente si lancia e le dice “Tu devi essere mia”. Sembra che Anita all’epoca, solo 18 anni, fosse già sposata ad un certo Manuel Duarte de Aguiar, di professione calzolaio, ma decide di separarsi dal suo primo marito e parte con Garibaldi alla conquista del mondo.

1923 (100 anni fa): in Italia, inizia la costruzione di quella che sarà la prima autostrada del mondo, la Milano-Laghi. L’idea nasce dalla mente dell’ingegnere Piero Puricelli, che ipotizza la realizzazione di strade per sole automobili, gestite e ampliate attraverso il pagamento di un pedaggio. Era un’assoluta verità, basti pensare che in Italia nel 1923 circolavano poco più di 84 mila autoveicoli, di cui quasi 60 mila automobili. La costruzione di questa autostrada, che unisce la città di Milano con Como, Varese e le zone turistiche dei Laghi di Como e Maggiore, è il primo esempio in Italia e nel mondo di una strada di questo tipo. Il primo tratto dell’autostrada fu inaugurato il 21 settembre del 1924, dal re d’Italia Vittorio Emanuele III.

Scomparso oggi:

2018 (5 anni fa): muore, a Roma, Fabrizio Frizzi conduttore televisivo e radiofonico, attore teatrale e doppiatore. Nato, a Roma, il 5 febbraio 1958 con il suo sorriso e animo gentile ha saputo conquistare il cuore di tutti sia grandi che piccini. Il suo esordio in RAI inizia negli anni ’80 conducendo programmi per ragazzi, in seguito ha continuato la sua carriera con programmi storici della RAI come MISS ITALIA, dove ha avuto il timone per 18 edizioni: Scommettiamo Che…? Considerato fin dagli anni Ottanta uno dei principali volti maschili della Rai, è stato insieme a Pippo Baudo il conduttore con più trasmissioni all’attivo. L’eterno ragazzo“, cosi veniva chiamato dai suoi più cari amici, è morto quando aveva solo 60 anni, dopo un lungo calvario causato da un tumore al cervello. Il conduttore  ha lottato senza mai perdersi d’animo fino alla fine. La sua voglia di vivere era talmente forte da essersi sottoposto a nuove cure scientifiche incerte e, di questo, ne andava fiero ed era pronto a diventare Testimonial della ricerca contro il cancro. Quattro mesi dopo la sua morte, la Rai ha annunciato di aver deciso di intitolare gli Studi televisivi Dear “Studi televisivi Fabrizio Frizzi”. Come segno tangibile di riconoscimento da parte di tutti coloro che gli hanno voluto bene, sopra la porta di ingresso dello studio televisivo, dove si registra il programma L’eredità, è stata affissa la sua maglietta di pallacanestro numero 10. Per più di 15 anni, infatti, Frizzi è stato presidente della squadra nazionale artisti di pallacanestro. Il 24 marzo scorso è stata inaugurata a Milano la “Casa di Accoglienza Fabrizio Frizzi” realizzata in via Giovanni Amadeo 90, a pochi passi dal Santuario della Madonna dell’Ortica, zona Lambrate. La cerimonia si è svolta alla presenza della vedova Carlotta Mantovan Frizzi, visibilmente emozionata. “Sono fiera di essere qui, mio marito Fabrizio sarebbe orgoglioso di tutto questo”. Si è realizzato, così, il sogno di una casa che può accogliere col sorriso quanti hanno a che fare con la malattia, soprattutto le mamme e i papà che lottano accanto ai figli, spesso piccolissimi.

 

 

 

 

 

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