Il Centro Teatrale Meridionale porta in scena “Il Vantone”, trasposizione romanesca del Miles gloriosus di Plauto, nella traduzione di Pier Paolo Pasolini. Un omaggio al grande intellettuale, concepito nel 100° anniversario della nascita.
Dopo aver fatto tappa in vari palcoscenici nazionali, ecco le prossime date calabresi: sabato 25 marzo 2023, alle ore 21.00 all’Auditorium comunale di Roccella Ionica, e domenica 26 marzo, alle ore 21.00, al Teatro comunale “Manfroce” di Palmi.
L’opera teatrale, per la regia di Nicasio Anzelmo, è prodotta dal Centro Teatrale Meridionale diretto dal regista e attore Domenico Pantano.
“Il Vantone” che Pasolini ha tratto pari pari dal repertorio di Plauto, autore esilarante, trasferendolo nella periferia di Roma anni ‘60 in dialetto romanesco, ambientato appunto nella periferia della Città (che l’intellettuale ben conosceva), ha dato vita a uno spettacolo assolutamente divertente, che fa anche riflettere. Gli anni sessanta, in cui è adattata la commedia, erano gli anni in cui gli intellettuali si domandavano cosa fosse il teatro e quale teatro gli spettatori si aspettassero.
L’allestimento firmato da Nicasio Anzelmo indaga ancora più approfonditamente quell’umanità colorata e variegata cara a Plauto, come a Pasolini, pur senza abbandonare la natura farsesca e ridanciana che si sviluppa attorno a Pirgopolinice e Palestrione (padrone e servo) anche se mutata in una pungente commedia sociale. I pilastri plautini sono ben radicati nella tessitura drammaturgica di Pasolini, in cui gli intrighi amorosi e le beffe dei servi fanno da perno a tutta l’azione disegnando una Umanità bislacca in cui ogni personaggio agisce per il suo solo tornaconto.
Il cast vede nel ruolo protagonista di Pirgopolinice lo stesso Domenico Pantano, in scena con gli attori Nicolò Giacalone (Palestrione), Giovanni Di Lonardo (Sceledro), Paolo Ricchi (Periplecomero), Fatima Romina Ali (Filocomasia), Giacomo Mattia (Pleusicle e Carione), Anna Lisa Amodio (Acroteleuzio), Claudia Salvatore (Milfidippa). Le scene e i costumi portano la firma importante di Angela Gallaro Goracci, le musiche sono di Giovanni Zappalorto, movimenti coreografici di Barbara Cacciato, aiuto alla regia Matteo Munari. Un prezioso spettacolo, che ha già riscosso grande successo di critica e di pubblico e che vede le scene grazie a una produzione che dal profondo Sud tiene alto il nome della cultura italiana e dei suoi giganti.