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mercoledì, Gennaio 15, 2025
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La sfida vincente di Gioia Tauro

Alcune settimane fa, è stata data la cittadinanza onoraria alla Capitaneria di Porto, di Gioia Tauro. Un fatto insolito, tra l’altro nel 25mo anniversario della fondazione della capitaneria nella città che ospita il grande porto affacciato sul Mediterraneo, che dovrebbe essere orgoglio di tutta la Calabria per quello che sta facendo dal giorno in cui è entrato in funzione, quasi 30 anni fa ormai. Invece, capita che di questo colosso, in questa regione se ne parla poco o male e, quasi sempre, per fatti di cronaca nera.

Alcune settimane fa è accaduto in quel di Gioia Tauro qualcosa di insolito: è stata data la cittadinanza onoraria, nel corso di una solenne seduta del Consiglio Comunale, alla Capitaneria di Porto. Sì, avete letto bene: non ad una persona, ad una singola personalità per i suoi alti meriti, come accade solitamente, ma ad una istituzione nel suo complesso.

Un fatto appunto insolito, tra l’altro nel 25mo anniversario della fondazione della capitaneria nella città che ospita il grande porto affacciato sul Mediterraneo, che dovrebbe essere orgoglio di tutta la Calabria per quello che sta facendo dal giorno in cui è entrato in funzione, quasi 30 anni fa ormai.

Invece, capita che di questo colosso, che ormai è diventato il numero 1 del transhipment italiano, in questa regione se ne parla poco o male e, quasi sempre, per fatti di cronaca nera come i sequestri di droga, che però avvengono in tutti i grandi scali del mondo che movimentano container, come Amburgo, Rotterdam, Anversa e così via. A Gioia in ogni caso questo problema del traffico di cocaina dal Sudamerica è fortissimo, se ne è occupato di recente un importante sito informativo della Colombia che ha riportato una interessante intervista alla docente di criminologia in Gran Bretagna Anna Sergi (calabrese di nascita, autrice tra l’altro di un agile libro diffuso pochi giorni fa assieme al Corriere della Sera). Il contrasto che viene fatto alle cosche della ‘ndrangheta, sia in termini di sequestri di cocaina che di controllo delle infiltrazioni mafiose nella struttura vera e propria (ispettori, scaricatori, autorità doganali) è un punto nodale da cui passa lo sviluppo futuro del porto. Ed è bene non scordarlo mai ma avviene con grande impegno e anche con risultati.

Gioia Tauro oggi è, in ogni caso, una scommessa vincente della nostra terra, al pari dell’ Università della Calabria in quel di Arcavacata di Rende. Forse le due uniche cose che si possono portare per menar vanto della nostra martoriata e vilipesa terra.

Proprio come scommessa vincente si intitola un libro, di imminente pubblicazione da Rubbettino, di Pino Soriero, che è stato sottosegretario ai Trasporti e che fu presidente del Comitato Gioia Tauro alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Soriero era l’unico politico nazionale presente, sia detto ancora per inciso, a quella cerimonia per la cittadinanza onoraria alla Capitaneria di Porto.

Il porto di Gioia è una scommessa vincente per tanti motivi, con numeri e record che il grande porto inanella. Ma Gioia nacque dopo che venne sconfitta la terribile idea negli anni ’80 di fare in quell’area una centrale a carbone, con memorabili lotte di popolo che videro scendere in piazza in una mobilitazione senza eguali partiti, sindacati, popolazioni.

Poi venne il porto e il 25mo anniversario della Capitaneria potrebbe e dovrebbe portare a ragionare non solo del porto stesso ma delle enormi potenzialità che da lì si possono sviluppare per l’Italia intera e che ancora non si possono sviluppare per carenze di vario genere.

Oggi, Gioia Tauro è in ogni caso davvero il cancello dell’Europa sul Mediterraneo, con i suoi 3 milioni e mezzo di teus (che è l’unità di misura dei container) movimentati e bisogna leggere a tal proposito fino in fondo un agile libretto distribuito proprio dalla stessa Capitaneria per il 25mo anniversario per rendersi conto del punto di partenza, del lavoro enorme fatto da quel 25 aprile 1975 quando venne posata la prima pietra e ci fu l’inaugurazione del cantiere.  Una foto di quel giorno con Giulio Andreotti e Giacomo Mancini testimoni di quella che era una scommessa vale davvero più di ogni parola.

’’La valenza – dice Soriero – è che oggi Gioia Tauro è conosciuta in tutto il mondo. Primo porto italiano e in continua crescita. Ma in Calabria il cittadino comune non sa quasi nulla che quel porto è, appunto, attualmente il primo porto italiano nel Mediterraneo’’.

Quell’anniversario e quella cittadinanza onoraria che il sindaco Aldo Alessio, dopo un voto unanime del Consiglio Comunale, ha consegnato alla Capitaneria di Porto è dunque auspicabile che serva da riflessione e anche di autostima per tutti e per un diverso approccio alle cose di casa nostra.

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