Tasse, parenti, l’Etna, il traffico, ogni giorno siamo vessati da mille problemi e stiamo rincorsi dall’Agenzia delle Entrate. Ecco una guida per uscirne vivi… più o meno
Buonasera signor commercialista, è tardi, lo so, ma non sono riuscita ad arrivare prima. Sa, la stampella…
No no, prego, si accomodi, alla sua età sembra più giovane di me! Però senta signora, le devo dire una cosa…
Anche io, signor commercialista. Si tratta del Valium.
Il Valium? E per quello deve andare dal medico, non da me, signora!
Non ha capito, mi deve fare un raffronto tra le spese di Valium e quelle dell’Agenzia delle Entrate.
No, guardi, non capisco.
Si figuri se capisco io!
Insomma, cosa succede?
Succede che mi arrivano tasse da tutte le parti, sono assediata da gente che pretende di disporre dei miei beni come se fossero suoi, lo Stato mi impone delle tasse assurde per poter pareggiare i conti. Per pagare le tasse devo fare file interminabili, ho il ginocchio che non lo posso piegare e devo stare in piedi sotto al sole per fare file, file, file. Una volta dentro, che si riesce a entrare giusto se sfondi la porta, bisogna litigare con gente pazza e scostumata che aggredisce solo per sfogare rabbia repressa. Gli avvocati, i medici, i certificati, le ricette, i …
Io ancora non le ho chiesto niente, guardi…
Sì, ma lo farà!
E come campo se no?
E io come campo, se tutto quello che mi entra esce di tasse, ruoli idrici fantascientifici, pillole della pressione e tranquillanti per sopportare i parenti, la fila in banca, la faccia di quelli dell’Ufficio Tributi (e ricordiamoci che qui c’è l’Etna, la siccità e il traffico), e pure per sopportare lei, signor commercialista, io mi consumo una bottiglia di Valium al giorno!
… mumble … quanto costa una bottiglietta?
Più di dieci euro, dipende da quanto sconto fa la farmacia…
Cioè più di 300 euro al mese?
Insomma con un mese lei ci paga già la mora annuale sul ruolo idrico. Mi faccia fare due conti.
Sì, ma aspetti, signor commercialista, perché io… questa roba mi fa male al fegato, e per sopportarla poi devo farmi un disintossicante. Nella colonna delle uscite, dovrebbe aggiungere il prezzo del TAD.
Cioè – mi faccia capire – lei prende il Valium per poter pagare le tasse, poi sta male e si fa i disintossicanti in modo da poter ricominciare a prendere il Valium per pagare le tasse? È un circolo vizioso!
E quanto costa il TAD?
Eh, intorno ai 25.
Ma sempre una al giorno?
No, due, se mi faccio la flebo, ma in quel caso deve aggiungere il prezzo della soluzione salina e dell’infermiere, deflussore e aghetti.
Totale?
15 euro.
Al giorno?
Al giorno per almeno tre giorni a settimana, dopodiché posso tornare a prendere il Valium per sopportare le tasse, la posta, i parenti, l’Etna, la siccità e il traffico.
Fa 180 euro ogni quattro settimane, che sommati ai 300 di prima fa 480 euro al mese. Siamo fuori, signora.
Quindi che faccio?
Eh, non può trovare una soluzione più economica?
Tipo l’alcool?
Ad esempio. Quanto ci andrebbe con una bottiglia di vino?
Per sopportare le tasse, i parenti, le poste, l’Etna, la siccità e il traffico?
Dipende dal vino.
Un cartone di Tavernello quanto le dura?
Il Tavernello mi fa vomitare, poi devo aggiungere il Plasil, il Polase e il Biochetasi, che farebbero…
No, no, signora, sforiamo di brutto! Un vino che sopporta qual è?
Ehm, l’Amarone di Vittoria, ma sono almeno 40 euro a bottiglia.
E per quanto le basterebbe?
Dipende dall’importo sulle bollette, dalla scadenza dell’Enel e dell’Eni, del ruolo idrico, dell’Etna…
Sì, sì, ho capito. Diciamo che con una bottiglia di Amarone ci fa tre giorni? Tre?
Mah, sì, se non c’è un imprevisto, un conguaglio.
Sono dieci bottiglie al mese, fa 400 euro. Risparmia cento euro al mese rispetto al Valium, netti.
Sì, ma con dieci bottiglie di Amarone avrei un alito pestilenziale, che mi ritornerebbe tutto in faccia con la mascherina, e dovrei aumentare le dosi di TAD, introdurre di nuovo il Plasil e il Biochetasi. Per non parlare dell’antinfiammatorio.
Antinfiammatorio?
Eh! Me la porta lei dentro casa, una cassa di Amarone? Sono almeno tre giorni di Brexivel.
Ma il Brexivel è mutuabile!
E l’infermiere dove lo mette?
Ah, ecco.
Ma comunque, signor commercialista, perché mi ha chiamata al suo studio?
Ecco, signora, mi spiace doverglielo dire proprio adesso, ma il fatto è che dall’inizio dell’estate tutti gli ultraottantenni sarete soggetti della tassa “Quattro stagioni”.
“Quattro stagioni”? E cos’è? Una pizza? È una vita che non mangio una pizza come si deve!
No, purtroppo non è una pizza, ma una tassa sull’arrivo dell’estate, e poi dell’autunno, dell’inverno, ecc. Perciò si chiama “quattro stagioni”.
Cioè devo pagare una tassa solo perché arriva l’estate? Considerato il fatto che qui abbiamo l’Etna, la siccità e i traffico, io devo pagare una tassa sull’estate?
Più o meno. Ma non è solo sull’estate, ci sono anche le altre stagioni, dopo. Insomma, è una tassa sul tempo, via, è tanto chiaro!
Tanto chiaro un corno, signor commercialista! E siccome lo sanno tutti che non esiste più la mezza stagione, io voglio la detrazione su primavera e autunno!
Signora mia! Se vuole il 50% su primavera e autunno, deve andare da Terranova, non venire da me!
Lidia Zitara