La Sezione Anpi “Condò” di Reggio Calabria ha espresso la netta contrarietà al testo della riforma, che produrrebbe: “Una lunga serie di disuguaglianze sociali e territoriali”.
La Città Metropolitana di Reggio Calabria e le associazioni reggine si interrogano sul disegno di riforma sull’autonomia differenziata proposta dal Governo. Mercoledì 25 gennaio, alle ore 17.30, nella Sala biblioteca Gilda Trisolini di Palazzo Alvaro andrà in scena il dibattito confronto dal titolo “No all’autonomia differenziata, contro la secessione dei ricchi. L’Italia riparta da Sud”.
Ai lavori, coordinati dal Capo Ufficio Stampa della Città metropolitana Stefano Perri, prenderanno parte il Sindaco metropolitano facente funzioni Carmelo Versace, la presidente della “Condò” Maria Lucia Parisi, i docenti Unical Giancarlo Costabile e Walter Nocito, il coordinatore Anpi Calabria Mario Vallone e le associazioni aderenti all’evento.
La Sezione Anpi “Condò” di Reggio Calabria ha espresso netta contrarietà al testo della riforma, che produrrebbe – scrivono gli attivisti Anpi – “una lunga serie di disuguaglianze sociali e territoriali”
“Le regioni meridionali – spiegano i rappresentanti della Sezione – vedrebbero mantenuto e non corretto il loro divario dalle regioni del Nord, che, come certifica il rapporto Svimez, continua ad aumentare. Il Governo ha cercato di rassicurare, ma si tratta di un gioco delle parti che evidenzia la contraddizione tra la necessità della Lega di riconquistare l’elettorato del Nord e il bisogno di FdI di riconfermare la sua linea di unità nazionale per non tradire uno dei capisaldi della propria identità e non scontentare il suo importante elettorato del Mezzogiorno”.
“L’Anpi nazionale riconferma il proprio giudizio negativo su una riforma istituzionale che, poiché rischia di allargare le diseguaglianze tra cittadini e territori e di rompere l’unità nazionale diversificando i diritti sociali e civili dei cittadini, apre la strada ad uno stravolgimento della Costituzione antifascista. Pertanto, ribadisce che gli articoli 116 e 117 della Carta devono essere interpretati sulla base dell’articolo 5 della stessa che, nel riaffermare l’unità indivisibile della Repubblica, pone le basi per un regionalismo solidale e non competitivo. Né in tema di autonomia differenziata si può assumere a regola generale ciò che la Costituzione indica come possibilità – conclude la sezione Anpi – dunque, si ritiene si debba monitorare costantemente l’uso delle risorse del PNRR affinché siano prioritariamente indirizzate a risolvere il divario di infrastrutture sociali ed economiche tra Nord-Centro e Sud del Paese; le risorse assegnate alle regioni debbano essere trasparenti e tracciabili; i livelli di prestazione debbano essere uniformi e universali e non semplicemente essenziali per tutto il territorio della Repubblica e debbano essere adeguatamente finanziati; il Parlamento, in quanto titolare del potere legislativo, debba essere pienamente investito della discussione sulle materie delegabili alle regioni annullando l’iter pattizio Stato-Regioni; si debba stabilire una clausola di supremazia della legge statale per la tutela dell’interesse nazionale”.