Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 5 Gennaio.
Accadde che:
1984 (39 anni fa): lo scrittore e saggista Giuseppe Fava viene assassinato, a Catania, da Cosa nostra. Aveva 59 anni e da due anni, dalle pagine del suo giornale, faceva clamorose rivelazioni sulle collusioni che legavano imprenditori, politici e mafiosi catanesi. Fava era un intellettuale poliedrico impegnato con coraggio e passione civile sul versante della legalità. Come scrittore, drammaturgo, saggista, sceneggiatore aveva ottenuto importanti riconoscimenti. A lungo molti hanno cercato di far credere che fosse rimasto vittima di un delitto passionale, soltanto molti anni dopo i processi hanno accertato che la matrice dell’omicidio era mafiosa e il fatto che ad ucciderlo è stato il mafioso Aldo Ercolano che, insieme a Maurizio Avola, gli tese un agguato e lo uccise con cinque colpi di pistola alla nuca per ordine del boss etneo Nitto Santapaola. Nel 2003, quindici anni dopo l’agguato, Maurizio Avola, divenuto collaboratore di giustizia e reo confesso, è stato condannato a 7 anni di reclusione. l boss mafiosi Benedetto Santapaola e Aldo Ercolano sono stati condannati all’ergastolo quali mandanti. Sui possibili mandanti politici si è indagato per anni, ma senza risultato.
2023 (oggi): oggi, alle ore 9:30, si svolgeranno, in Piazza San Pietro, i funerali del Papa emerito Benedetto XVI, morto sabato 31 dicembre a 95 anni. A celebrarle, come mai accaduto prima, sarà il pontefice in carica, Papa Francesco, al posto del decano dei cardinali. Non esiste un iter predefinito per la sepoltura di un papa emerito, ma il punto di partenza, per la definizione dello svolgimento delle esequie, sono state le ultime volontà dello stesso Ratzinger, che aveva chiesto che la cerimonia si svolgesse nella massima semplicità. Al termine della cerimonia, il feretro del Papa emerito sarà tumulato nella tomba delle Grotte Vaticane, nei sotterranei della basilica di San Pietro. Lì si trovava anche Giovanni Paolo II prima della beatificazione. La bara di Benedetto XVI avrà tre strati. Il primo sarà un rivestimento in cipresso, che precede quello di zinco e poi quello in un altro tipo di legno, probabilmente rovere. All’interno della bara, troveranno posto anche le monete e le medaglie coniate durante il Pontificato di Benedetto XVI. Ci saranno, inoltre, i pallii, ovvero le vesti da lui indossate nelle funzioni liturgiche nel corso della sua carriera ecclesiastica, ed anche, raccolto in un cilindro di metallo, il rogito, un testo che descrive il Pontificato di Ratzinger. Le celebrazioni sono cominciate domenica, quando è stata allestita una camera ardente nella cappella del Mater Ecclesiae, il monastero all’interno del Vaticano in cui Benedetto XVI si era ritirato dopo la sua rinuncia al pontificato. Lunedì la salma è stata traslata all’interno della basilica di San Pietro e alle 9 di mattina è incominciata la veglia pubblica: la salma è rimasta esposta per la venerazione dei fedeli fino a mercoledì sera. Quelli di oggi non saranno funerali di stato, dato che con le sue dimissioni Benedetto XVI aveva smesso di essere capo di stato della Città del Vaticano
Nato oggi:
1932 (91 anni fa): nasce, ad Alessandria (Piemonte), Umberto Eco semiologo, filosofo, scrittore, traduttore, accademico, bibliofilo e medievista italiano. Saggista e intellettuale di fama mondiale, nella sua vita ha raccontato se stesso e le sue passioni attraverso una fervida attività culturale e capolavori come il romanzo-bestseller “Il nome della rosa”. È sicuramente un personaggio che professionalmente sfugge a qualsiasi casella e le occupa tutte contemporaneamente. Impossibile, forse, raccontarlo davvero: la sua vita si fa piccola e scompare dietro le pagine che ha letto. Un aneddoto celebre riguarda la sua passione per “I promessi sposi”. Tutti lo hanno odiato e continuano a odiarlo, ma Umberto Eco no, non ha fatto parte della schiera di odiatori adolescenti di Manzoni, grazie a suo padre che, quasi subodorando il destino del figlio, gli regala una copia del libro appena qualche mese prima che Eco debba studiarlo. È inevitabile, si accende in lui quella passione per i classici che diventerà un punto fermo nella sua opera di divulgazione culturale. Nonostante il suo ingegno multiforme, però, Eco è noto al grande pubblico come autore del “Nome della rosa” un caso editoriale clamoroso, le cui vendite hanno superato i cinquanta milioni di copie. Il successo del romanzo è sicuramente da imputarsi alla sua sapiente struttura, che riesce a sovrapporre più piani interpretativi: dal thriller, alla teoria sul riso, al simbolismo religioso e letterario, che permette a diverse categorie di lettori di potervisi immergere in modo soddisfacente. Umberto Eco muore a Milano il 19 febbraio del 2016. Negli ultimi anni della sua vita, benché malato, ha continuato nel limite delle possibilità a portare avanti i suoi interessi, impegni, passioni per il mondo culturale.