Alla vigilia dei Moti del ‘48 lo statista austriaco Klemens Von Metternich scrisse, in una nota inviata al conte Dietrichstein, la famosa frase «L’Italia è un’espressione geografica». Probabilmente le sue motivazioni differivano da quelle che, invece, inducono Giorgia Meloni a pensare la stessa cosa della Calabria, anzi segnatamente della provincia di Reggio Calabria. Anche da premier, la Meloni si è portata dietro lo shock subìto da leader di Fratelli d’Italia, quando i suoi rappresentanti reggini si sono adoperati a tessere una rete di incredibili “incidenti di percorso”, culminati nella famosa retata del febbraio 2020 seguita al trionfo nelle regionali del mese prima, a cui ha fatto seguito un tempestivo commissariamento del partito. Nella campagna delle scorse politiche si è fermata solo a Cosenza destando disappunto tra i militanti delle altre province e costringendo Wanda Ferro a dichiarare: “Giorgia non ha paura di venire a Reggio Calabria” … praticamente una conferma. Non solo, dopo Cosenza si è recata a Messina, costringendo i militanti reggini ad attraversare lo Stretto per andarla a riverire. Sorprende oggi lo scorno di quanti stigmatizzano le modalità istituzionali della visita del Ministro della difesa Guido Crosetto (che di Giorgia è il primo mentore) a San Luca che ha evitato accuratamente incontri con i politici locali, sindaci compresi. Sembra di vedere Giorgia che accompagna Crosetto al portone di Palazzo Chigi: “Se proprio ce devi anna’ vedi de nun tornamme con n’avviso de garanzia…”.
rev. Frank