Dal sempre prezioso settimanale “L’Internazionale” apprendiamo di un articolo apparso sul prestigioso settimanale statunitense New Yorker che calza a pennello per il nostro mensile. Scrive così Elisabeth Kolbert: ‘’ (…) Le narrazioni della paura possono diventare profezie che si auto-avverano. Se le persone credono che le cose possano solo peggiorare si sentono sopraffatte. Se si sentono sopraffatte tendono ad arrendersi, garantendo così che le cose andranno sempre peggio. Una dieta a base di cattive notizie porta alla paralisi, che produce altre cattive notizie. Quello che serve, invece, sono narrazioni che diano alle persone la possibilità di agire. Queste narrazioni dovrebbero proporre una storia positiva e coinvolgente, indicare dove si vuole andare e descrivere i passi per arrivare a questa destinazione metaforica. Anche le storie positive possono autoavverarsi. Le persone che credono in un futuro migliore sono più propense a impegnarsi pe raggiungerlo. Lungo il percorso costruiscono comunità che rendono possibile un cambiamento positivo (…)’’.
Da New York alla Locride e all’intera Calabria il passo è, dunque, breve.