Gli studenti sono stati spettatori privilegiati della rivisitazione, in chiave moderna, della rappresentazione teatrale di “Animal Farm”. Un’esperienza formativa di alto livello per gli allievi che hanno potuto assistere all’opera in lingua originale.
Grande entusiasmo, per i ragazzi del Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, guidato dal Dirigente Carmela Rita Serafino, al Teatro Cilea di Reggio Calabria, dove hanno assistito alla rappresentazione dello spettacolo, in lingua inglese, “Animal Farm” di George Orwell. Accompagnati dalla professoressa Patrizia Grollino, dalla professoressa Luisa Totino, dal professore Mario Procopio, dalla professoressa Teresa Camera e dalla professoressa Monica Scoleri, gli allievi della V A, V D, IV D e III D, giorno 1 Dicembre, sono stati spettatori privilegiati della rivisitazione, in chiave moderna, dell’opera.
Edita, per la prima volta, nel 1946, si presentò come fusione perfetta tra lo scopo politico e lo scopo artistico. Il libro riflette sugli eventi che portarono dalla Rivoluzione Russa fino all’era Staliniana dell’Unione Sovietica e venne composta da Orwell quando la Gran Bretagna era un’alleata dell’Unione Sovietica, esprimendo tutto il suo disappunto. A causa dei suoi riferimenti precisi “Animal Farm”, è stata spesso considerata una satira nei confronti del Comunismo Sovietico, con dei tratti distintivi anche di altri regimi.
La storia, considerata una favola, nella prima stesura, è incentrata sulla ribellione degli animali di una fattoria, che si stufano di essere sotto il controllo degli umani, così quando il Vecchio Maggiore (maiale anziano cui tutti danno ascolto) racconta il sogno di libertà, gli animali si rivoltano sotto la guida di maiali. I due personaggi principali, Palla di Neve e Napoleon (maiali), cercano di prendere il potere nelle loro mani, imparando a leggere e a scrivere come gli uomini, sottomettendo tutti gli altri animali della Fattoria. Napoleon, però, vuole il potere assoluto e caccia via Palla di Neve, si circonda di guardie e modifica, i comandamenti scritti sul muro, a suo piacimento, specialmente l’ultimo. Alla fine il suo cambiamento in essere umano diventerà irreversibile, soprattutto quando la sua più fedele guardia lo chiamerà “Capo”. Si distinguono bene, nel romanzo, le caratteristiche della nascita della “corruzione” e del “perseguimento di interessi personali”, da parte dei detentori del potere, per raggiungere il medesimo. La corruzione è evidente nella modifica dei sette comandamenti: l’ultimo rimasto “Tutti gli animali sono uguali”, totalmente stravolto in “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri”, mostra quanto elitari siano diventati i maiali e come gli ideali dell’animalismo appartengano al passato.
Orwell, attraverso la revisione dei comandamenti, mostra quanto semplicemente il dogma politico possa essere trasformato in propaganda malleabile. Senza dubbio un’esperienza formativa, sotto diversi punti di vista, quella vissuta dai ragazzi dello Zaleuco. Prima di tutto la possibilità di usufruire della visione di uno spettacolo in lingua inglese, ma anche di trattare tematiche, che valgono ancora oggi: lo strapotere, il dominio sugli altri, il plagio sottile della comunità, che diventa una massa plasmabile, a sua insaputa.
Ancora una volta, lo Zaleuco, offre opportunità uniche ed eccellenti ai suoi allievi, preparandoli ad una società molteplice e complessa, nello sviluppo delle sue dinamiche. “Il potere non è un mezzo, è un fine. Non si stabilisce una dittatura nell’intento di salvaguardare una rivoluzione; ma si fa una rivoluzione nell’intento di stabilire una dittatura. Il fine della persecuzione è la persecuzione. Il fine della tortura è la tortura. Il fine del potere è il potere” (George Orwell).