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domenica, Novembre 24, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 5 Dicembre.

Accadde che:

1945 (77 anni fa): cinque aerei del Volo 19, in addestramento, scompaiono misteriosamente nel Triangolo delle Bermude e nessuno seppe più nulla di loro. La Squadriglia 19 era decollata da Fort Lauderdale, l’esercitazione era iniziata senza intoppi e le condizioni meteo erano buone. Tutto procedeva secondo programma se non fosse che, dopo due ore di volo, da un momento all’altro, la squadriglia risultava scomparsa nel nulla, insieme a tutti i 14 aviatori. A questa tragedia ne seguì subito un’altra, a distanza di pochi minuti: anche uno dei due Mariner, che si erano immediatamente alzati in volo per cercare i dispersi e dare soccorso, non fece più ritorno. Persero la vita i 13 membri dell’equipaggio: una petroliera riferì di un’esplosione in cielo. Gli investigatori conclusero che i membri del Volo 19, disorientati, affondarono in acque agitate quando i loro velivoli avevano terminato il carburante, mentre il Pbm fu vittima di un guasto meccanico. Ma negli anni successivi questa versione ufficiale della Marina venne contestata e da allora che iniziò il mito del triangolo delle Bermude.

1952 (70 anni fa): Londra viene colpita dal più grande evento di inquinamento atmosferico della storia del Regno Unito. “Grande Smog” è il nome che è stato dato alla fitta coltre di nebbia densa e tossica che tra il 5 e il 9 dicembre coprì la città di Londra. Se dal punto di vista sociale questa catastrofe causò circa 4.000 morti e migliaia di malati, dal punto di vista scientifico rappresentò un curioso caso di anomalia che diede la possibilità di avanzare studi utili all’evoluzione in materia di sicurezza ambientale. Le rigide temperature che si abbatterono sull’Inghilterra durante i primi giorni di dicembre spinsero i cittadini ad aumentare il consumo di carbone per riscaldare le proprie abitazioni. Il carbone non destinato all’esportazione e consumato nelle abitazioni londinesi era un prodotto di bassa qualità, ricco di zolfo. La crescita esponenziale dei fumi emessi attraverso l’uso del carbone, sia dai camini domestici che dalle ciminiere industriali, si scontrò con una situazione meteorologica che aggravò la situazione. Infatti, tra il 3 e il 4 dicembre 1952, l’anticiclone delle Azzorre spostò la propria zona di influenza sull’Atlantico settentrionale, provocando un’inversione termica su Londra. Quello che si venne a creare, dunque, fu la produzione di uno strato denso di aria fredda bloccato da un altro strato d’aria calda superiore. In questo modo, non fu possibile alcun tipo di ventilazione e, nel momento in cui l’aria umida entrò in contatto con il terreno, prese il via un processo di condensazione. Il cielo sopra Londra rimase grigio scuro per quattro lunghi giorni. Il Grande Smog verrà da allora ricordato come un tragico momento della storia della capitale inglese e come un monito contro l’eccesso di produzione di fumi tossici nelle città.

Nato oggi:

1822 (200 anni fa): nasce, ad Ardore, Michele Bello patriota, figlio di un ricco gentiluomo di Siderno, Domenico Bello, e di Maddalena Marando, originaria di Ardore. Studia con lo zio arciprete, Francesco Bello e presso il liceo di Vibo Valentia (allora Monteleone). Si sposta, a Napoli, per studiare giurisprudenza e durante il soggiorno napoletano compone inni, lodi, elegie e due drammi teatrali. In seguito, ritorna a Siderno, dove lavora come cassiere del comune fino al 1846 e aderisce alla Giovane Italia mazziniana. Il 2 settembre del 1847 scoppia a Reggio Calabria un’insurrezione mazziniana, che porta alla nascita di un governo provvisorio. Michele Bello, partito con alcuni compagni su una barca al comando di Giovanni Rosetti, sorprende e cattura a capo Spartivento una nave doganale, con cui sbarca a Bianco. Qui lo raggiungono Domenico Salvadori e Rocco Verduci, che hanno radunato delle squadre presso il paesino di Sant’Agata. Gli insorti distruggono gli stemmi reali, bruciano le carte della polizia e raccolsero contribuzioni volontarie. Occupano, inoltre, i comuni di Caraffa e di Bovalino, dove vengono accolti dai rivoltosi guidati da Gaetano Ruffo. Il 4 settembre catturano il sottintendente del distretto di Gerace, Antonio Bonafede, insieme ad alcune guardie. Salvano la vita al funzionario borbonico, già responsabile della fucilazione dei fratelli Bandiera, sottraendolo al linciaggio. Da Bovalino, gli insorti pubblicano un manifesto rivoluzionario e un’ordinanza, con la quale viene dimezzato il costo del sale e dei tabacchi, viene abolito il divieto di attingere acqua di mare e viene soppresso il dazio governativo.
Il 5 settembre li raggiunge a Siderno la banda armata di cinquanta uomini raccolta da Pietro Mazzoni a Roccella. il 6 settembre i ribelli confluiti, a Roccella, si sbandano e Michele Bello, Rocco Verduci, Domenico Salvatori e Stefano Gemelli sono costretti alla fuga, nascondendosi nei monti presso Caulonia, dove vengono arrestati il 15 settembre. I congiurati vengono processati, a Gerace, per alto tradimento e condannati alla fucilazione. La sentenza viene eseguita il 2 ottobre, presso il convento dei Cappuccini, di Gerace, ed i corpi furono gettati in una fossa comune.

 

 

 

 

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