Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi che hanno segnato la data del 18 Ottobre.
Accadde che:
1945 (77 anni fa): viene istituito il tribunale militare per il Processo di Norimberga. I procuratori presentarono gli atti d’accusa contro i ventiquattro principali criminali di guerra. Le imputazioni erano per: cospirazione per commettere crimini contro la pace; aver pianificato, iniziato e intrapreso delle guerre d’aggressione;aver commesso crimini di guerra; aver commesso crimini contro l’umanità. La decisione di sottoporre a processo i principali esponenti dell’Asse fu presa ancor prima della cessazione della guerra. Dal 18 ottobre all’11 novembre 1943 si svolse a Mosca la terza conferenza tripartita di Mosca, con la presenza dei tre ministri degli esteri dell’alleanza: Cordell Hull, Anthony Eden e Vjačeslav Michajlovič Molotov. Come ebbe a scrivere Churchill nelle sue memorie: “L’uccisione di Mussolini e il collasso del fascismo ci risparmiò una Norimberga italiana”. Al termine dell’incontro venne stilato un documento nel quale i tre capi della coalizione, Winston Churchill, Franklin Delano Roosevelt e Stalin, si impegnavano al termine della guerra a far sì che i criminali nazisti venissero processati secondo le leggi del paese nel quale i crimini fossero stati commessi.
1975 (47 anni fa): in Italia nasce ufficialmente il Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI), dall’idea di Elena Croce (figlia del filosofo Benedetto). Ispirato al National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty britannico, creato nel 1895 al fine di preservare i beni artistici del Paese anglosassone, la fondazione italiana agisce, senza scopo di lucro, per la tutela, la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico e naturale del Belpaese, attraverso opere di restauro e l’apertura al pubblico dei beni storici, artistici o naturalistici ricevuti per donazione, eredità o comodato. Promuove l’educazione e la sensibilizzazione della collettività alla conoscenza, al rispetto e alla cura dell’arte e della natura e l’intervento sul territorio in difesa del paesaggio e dei beni culturali italiani. A dare il via alle attività FAI fu la prima donazione ricevuta: la splendida Cala Junco donata da Pietro di Blasi, a Panarea, nelle Eolie, una caletta dalle acque cristalline. Seguirono il Monastero di Torba, comprato e donato dalla stessa presidente Crespi, l’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli, fino alle ultime significative acquisizioni dei Giganti della Sila a Spezzano della Sila, del Podere Case Lovara a Punta Mesco, delle Saline Conti Vecchi a Cagliari. Tra i beni attualmente gestiti dal FAI: il Bosco di San Francesco ad Assisi, Villa Necchi Campiglio di Milano e Parco Villa Gregoriana di Tivoli.
Scomparso oggi:
1889 (133 anni fa): muore, a New York, Antonio Meucci inventore. Nato, a Firenze, il 13 aprile 1808 è diventato celebre per lo sviluppo di un dispositivo di comunicazione vocale a distanza, che egli chiamò «telettrofono» e che diverse fonti accreditano come il primo telefono. La sua è una famiglia povera: non può completare gli studi presso l’Accademia di Belle Arti e inizia a lavorare molto giovane; svolge varie professioni, da quella di impiegato doganiere, a quella di meccanico di teatro. Nell’ambiente teatrale incontra Ester Mochi, sarta, che diventerà sua moglie. si appassiona fin da giovane all’elettricità fisiologica e animale. Nel 1850 si trasferisce negli Stati Uniti, stabilendosi nella città di New York. A New York Meucci apre una una fabbrica di candele. Qui incontra Giuseppe Garibaldi, il quale lavorerà per lui: tra i due nasce un’importante amicizia. La collaborazione dei due illustri italiani è testimoniata ancora oggi dal Museo newyorcheese “Garibaldi – Meucci”. Meucci porta avanti i suoi studi sull’apparecchio telefonico già da tempo, ma è nel 1856 che l’invenzione viene completata con la realizzazione di un primo modello: l’esigenza è quella di mettere in comunicazione il suo ufficio con la camera da letto della moglie, dove è costretta da una grave malattia. Ben presto arrivano a mancare i soldi anche per la propria sussistenza: Meucci può contare solo sull’aiuto e la solidarietà di altri emigrati italiani conosciuti. Gli accade, inoltre, di rimanere vittima di un incidente su una nave: Meucci è costretto a letto per mesi. La moglie Ester sarà costretta a vendere tutte le attrezzature telefoniche a un rigattiere per soli 6 dollari. Meucci non demorde e nel 1871 decide di richiedere il brevetto per la propria invenzione, che chiama “teletrofono”. Il problema economico si ripresenta: con i 20 dollari che ha disposizione non può nemmeno permettersi di pagare l’assistenza dell’avvocato che ne esige 250. La strada alternativa è quella di ottenere una sorta di brevetto provvisorio, il cosiddetto caveat, che va rinnovato ogni anno al prezzo di 10 dollari. Meucci riuscirà a pagare la somma solo fino al 1873.Nel 1876 Alexander Graham Bell presentato domanda di brevetto per il suo apparecchio telefonico. Gli anni successivi della vita di Meucci saranno spesi in una lunga vertenza per rivendicare la paternità dell’invenzione. La causa termina il 19 luglio 1887 con una sentenza che, pur riconoscendo alcuni meriti ad Antonio Meucci, dà ragione a Bell. Per oltre un secolo, ad eccezione dell’Italia, Bell è stato considerato l’inventore del telefono. Il giorno 11 giugno 2002 il congresso degli Stati Uniti ha ufficialmente riconosciuto Antonio Meucci come primo inventore del telefono.