La 22enne Amini è morta in carcere dopo l’assurdo arresto per l’inadeguato posizionamento dell’hijab. Lunedì 17, prima dell’inizio delle lezioni, l’Ateneo reggino renderà tributo a lei e a donne e uomini che in Iran stanno protestando coraggiosamente.
Aveva solo 22 anni Mahsa Amini, e già la sua incarcerazione per aver “messo malamente” l’hijab sarebbe stata oltraggiosa. La sua successiva morte in carcere, dalle motivazioni tutt’altro che chiare, ha fatto sorgere un movimento planetario d’indignazione per quest’assurdo decesso e di solidarietà a tutte le donne iraniane.
In questa chiave, l’Università “Mediterranea” ha deciso di aderire al messaggio di vicinanza promosso dalla Rete delle Università italiane per la pace: lunedì prossimo, 17 ottobre, l’Ateneo osserverà un minuto di silenzio in memoria di Mahsa prima dell’inizio delle lezioni.
Il Rettore Giuseppe Zimbalatti, in una nota, sottolinea l’assoluta solidarietà verso le studentesse iraniane iscritte alle varie Università del nostro Paese e i «tanti giovani, donne e uomini iraniani, che stanno protestando con coraggio».