La dismorfofobia o disturbo da dimorfismo corporeo è una patologia caratterizzata da una eccessiva preoccupazione per difetti fisici corporei minimi che vengono percepiti in maniera esagerata dalla persona o addirittura assenti. Il disturbo interessa sia uomini che donne ma sta via via aumentando tra i giovani.
Di questa percezione alterata dell’Io corporeo si è discusso sabato 24 settembre a Cittanova, presso il centro congressi “G. Cosentino” della BCC, nel corso di un interessante e seguito convegno organizzato dal dottor Raso in qualità di coordinatore regionale della SIME (Società Italiana di Medicina Estetica) e Presidente AMCI della sezione diocesana “s. Giuseppe Moscati” di Oppido M.-Palmi.
Di fronte ad un pubblico attento e numeroso, composto da medici, pubblico generalista ma soprattutto adolescenti del liceo scientifico”M. Guerrisi” di Cittanova e insegnanti si sono avvicendati i relatori del convegno; F. lando, Psicologo e Psicoterapeuta; N. Fraone, Medico estetico, consigliere nazionale SIME e vicedirettore della Scuola Internazionale di Medicina Estetica del Fatebenefratelli di Roma; il dottor S. Raso, ed infine G. Spizzirri Marzo, Medico estetico e Probi Viro della SIME.
La moderazione del convegno è stata coordinata magistralmente da R. Catizzone, Medico Estetico, Consigliere nazionale Sime e da R. Zappone, responsabile del centro di salute mentale di Taurianova.
Al termine dell’evento, il dottor S. Raso ha manifestato grande soddisfazione per la partecipazione ma soprattutto per essere riuscito a portare tra i giovani questo argomento attualissimo che sta diventando un’urgenza sociale. Negli ultimi decenni la dismorfofobia ha raggiunto un’incidenza del 255 nella popolazione generale e del 7-15% delle persone che eseguono trattamenti dermatologici/cosmetici e di medicina e chirurgia estetica. La pandemia da covid-19, il frequente utilizzo dei social media, la frequenza in DAD, la partecipazione ad incontri e riunioni on-line, hanno contribuito notevolmente, perché hanno portato ad una continua esposizione ed osservazione della propria immagine sullo schermo determinando un aumento dell’attenzione selettiva ai dettagli, ed alle imperfezioni ritenute “intollerabili”.
L’obiettivo del convegno è stato quello di sensibilizzare e informare i più giovani su questa tematica, facendo passare il messaggio che la medicina estetica non è la soluzione terapeutica alla dismorfofobia ma soltanto un aiuto ed un supporto quando veramente necessaria aiutando il paziente a riscoprire la vera unicità dell’individuo.