Siamo alla fine di una delle più stupide campagne elettorali del dopoguerra. Una campagna in cui i problemi seri e vitali per il popolo italiano non sono stati trattati affatto e le questioni marginali sono diventate centrali. In un momento in cui la Destra è vincente voterò Partito Democratico, rivendicando la mia parte di sconfitta. Non mi piace confondermi con gli opportunisti e con coloro che all’ultimo momento saltano sul carro dei vincitori. Credo che nei momenti difficili occorra tenere la barra dritta ed avere il coraggio di “resistere” al conformismo.
Siamo alla fine di una delle più stupide campagne elettorali del dopoguerra. Una campagna in cui i problemi seri e vitali per il popolo italiano non sono stati trattati affatto e le questioni marginali sono diventate centrali.
L’unico momento esilarante è stato quando l’ex ministro Calenda ha sfidato a pugni il segretario di Rifondazione comunista. (A tale livello erano scesi solo gli ex ministri Bonafede (5 stelle) e Salvini (Lega) quando il primo travestito da guardia carceraria e il secondo da poliziotto sono andati all’aeroporto a “ricevere” un ex latitante.)
Per il resto è stata una campagna elettorale noiosa in cui la vuota propaganda, quasi una televendita, ha fatto da padrona.
Sulla pace sono stati quasi tutti d’accordo: non bisogna farla! L’hanno deciso “LORO” e “noi non siamo un cazzo” anche se poi il peso del conflitto ricade sulle spalle degli italiani e il tutto potrebbe finire in una tragedia immane.
La questione delle disuguaglianze, decisamente cresciute in questi anni, è rimandata alla prossima puntata, anzi la “Destra” con la “flat tax ha” trovato un modo sicuro per aumentarle.
La “questione meridionale” è stata trattata all’incontrario mettendo al centro del dibattito la legge sull’autonomia differenziata sostenuta dalla “Destra” e non osteggiata dalla “Sinistra”. Una legge che, se approvata, significa la definitiva marginalizzazione del Sud e la conseguente espulsione della Calabria ( e non solo) dal percorso di sviluppo italiano ed europeo.
Lo “Stato di diritto” può continuare ad essere demolito impunemente: Conte ha avuto il “coraggio” di mettere come capolista in Calabria due ex PM provenienti da fuori regione e solo perché tali, ed è questo un oggettivo riconoscimento del fatto che tutti i calabresi possano essere trattati da mafiosi. Gli altri partiti, si sono accodati ai peggiori forcaioli, senza avere il coraggio delle proprie azioni.
Per il resto, ognuno ha promesso ma nessuno ha detto come realizzerà le promesse. Per esempio, se e come taglierà i privilegi, gli sprechi e le spese inutili, oppure se si continuerà a trasferire il debito sulle spalle dei giovani e di tutti gli italiani.
Vorrei sbagliarmi, ma la realtà è quella che è . Dinanzi a tutto ciò non avrò neanche la soddisfazione di poter votare il “mio” partito semplicemente, perché non c’è sulla scheda. Non mi si confonda: non sono un irriducibile comunista e neanche un integralista di Sinistra quindi non pongo una questione ideologica, ma molto semplicemente dichiaro che voterei volentieri un partito capace di unire tutti i democratici nel nome della Costituzione. Non c’è quindi, pur rispettando come persone tutti i candidati che conosco, comprendo la frase che nel 1976 pronunciò Idro Montanelli : “turatevi il naso a votate DC” .
In un momento in cui la Destra è vincente voterò Partito Democratico, rivendicando la mia parte di sconfitta. Non mi piace confondermi con gli opportunisti e con coloro che all’ultimo momento saltano sul carro dei vincitori. Credo che nei momenti difficili occorra tenere la barra dritta ed avere il coraggio di “resistere” al conformismo. La mia non è tanto una scelta quanto una speranza che il popolo della Sinistra sappia riprendersi o rifondare il proprio partito. Per quello che vale, prometto a me stesso che se non ci sarà un deciso cambio di passo, questa sarà l’ultima volta.