Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 25 Settembre.
Accadde che:
1912 (110 anni fa): viene fondata, a New York, la scuola di giornalismo della Columbia University, grazie alla donazione di 2 milioni di dollari lasciata da Joseph Pulitzer. Si tratta dell’unica scuola di giornalismo nella Ivy League, ed è una delle più antiche del mondo. Oltre ai regolari corsi di laurea, a partire dal 1917, l’università ospita e premia i propri studenti con i premi Pulitzer, che riguardano gli studi in vari campi, quali il giornalismo, la letteratura, la poesia, la musica, la storia e il teatro. Per uno studente, ricevere un premio Pulitzer è un momento molto significativo, in quanto, si tratta di un premio di eccellenza.
1992 (30 anni fa): a San Francisco, nasce la prima “critical mass”. Si tratta di un raduno di biciclette che, sfruttando la forza del numero, invadono le strade normalmente usate dal traffico automobilistico e, grazie alla forza del numero riescono a bloccare il via-vai non ciclistico anche su strade di grande comunicazione. Non si tratta di manifestazioni organizzate, ma di coincidenze organizzate di ciclisti che attraversano insieme tratti di percorso urbano in sella ai loro mezzi. Il termine critical mass fu utilizzato da George Bliss mentre visitava la Cina. Bliss notò che in Cina, sia i ciclisti che i motociclisti, si fermavano agli incroci delle strade, fino a che il numero della massa non raggiungeva una quantità “critica”, al che i ciclisti si muovevano attraverso l’incrocio. Si tratta di un fenomeno che anche nel nostro Paese si va sempre più diffondendo, tanto che dal 2004 a Roma è organizzato alla fine di maggio un evento chiamato Critical Mass Interplanetaria o più comunemente “Ciemmona”, dove ciclisti provenienti da ogni parte del mondo si incontrano per pedalare tutti insieme per le strade della capitale. È diventata un movimento senza capo ne coda che ha cambiato la storia sociale della bicicletta spingendo migliaia di anarco-ciclisti a formare grumi di resistenza nel traffico per contrastare un sistema che si regge sul dominio segregante dell’automobile e per divertirsi.
Scomparso oggi:
1979 (43 anni fa): muore, a Palermo, assassinato dalla mafia, Cesare Terranova giudice. Nato, a Petralia Sottana (Palermo), il 15 agosto 1921 entrò in magistratura nel 1946. Nel 1958 si trasferì a lavorare dal tribunale di Patti a quello di Palermo. Qui avviò i primi grandi processi di mafia contro Luciano Liggio e altri boss di Corleone. Il giudice intuì la pericolosità della nuova leva detta dei “viddani”, che avevano sterminato Michele Navarra e i suoi fedelissimi, sostituendosi a loro. E non solo: comprese anche la trasformazione della mafia siciliana. Insomma, fu il primo magistrato a mettere per iscritto nella sentenza istruttoria per la strage di viale Lazio, avvenuta il 10 dicembre 1969, che gli amministratori comunali di quel tempo rappresentavano il centro propulsore della nuova mafia. Negli anni Sessanta, istruisce i principali processi di mafia. Poi viene eletto al Parlamento come indipendente nelle liste del Pci ed entra a far parte della Commissione antimafia. Per il suo delitto è stato incriminato Luciano Liggio, poi assolto. In seguito, sono stati condannati come mandanti i capi della cupola. Dopo la morte del marito, nel 1982, la vedova Giovanna Giaconia partecipò alla fondazione dell’Associazione donne siciliane per la lotta contro la mafia, di cui fu da subito presidente.