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domenica, Novembre 24, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 19 Settembre.

Accadde che:

1783 (239 anni fa): nella cesta dell’aerostato “ad aria calda” dei fratelli Joseph Michel e Jacques Étienne Montgolfier sono fatte salire una pecora, un’oca e un gallo. Si tratta del primo volo di essere viventi sull’innovativo mezzo di trasporto, da tutti oggi conosciuto come mongolfiera. Alla presentazione assistette una folla radunata nel palazzo di Versailles, insieme al re Luigi XVI e alla regina Maria Antonietta. Il pallone ad aria percorse circa 3 chilometri, rimanendo in aria per circa 8 minuti. I fratelli  Montgolfier sono stati gli inventori della mongolfiera, il primo aeromobile a portare un essere umano in cielo. I fratelli Montgolfier non provarono mai di persona la loro invenzione per la promessa fatta a Pierre Montgolfier, il loro padre, il quale aveva acconsentito ai figli di lavorare alla realizzazione del loro progetto, ma a condizione che nessuno dei due tentasse di volare di persona.

1981 (41 anni fa): duecentomila persone raggiungono piazza Plebiscito da tutti i quartieri di Napoli, ma anche da altre città, per assistere al concerto gratuito dell’allora 26enne Pino Daniele e della sua band (che più tardi negli anni sarà chiamata superband), data finale del tour “Vai mo’”. Insieme a Pino Daniele, sul palco, ospiti famosissimi: Tullio De Piscopo, batterista nel gruppo di Pino Daniele nei dischi Vai mo’, Bella ‘mbriana, Sciò, Common Ground, Acqua e Viento, Assaje, Ricomincio da 30, Anema e core; Joe Amoruso, pianista, con cui Pino strinse un fortunatissimo sodalizio; Rino Zurzolo, contrabbassista, reclutato a solo 13 anni nel gruppo Batracomiomachia di cui facevano parte, oltre che Pino, anche Enzo Avitabile, Rosario Jermano e Paolo Raffo; Tony Esposito, cantautore e percussionista, ed infine James Senese, sassofonista e cantante. Una formazione tutta partenopea che collaborò, nello stesso anno del concerto, all’album di Pino Daniele “Vai mo”. Quel giorno, senza grande pubblicità, ma grazie ad un formidabile tam tam, la piazza si riempì di gente e, quella sera, Napoli, dopo quasi un anno di silenzio, ricominciò a cantare.

Scomparso oggi:

1985 (37 anni fa): muore, a Siena, Italo Calvino scrittore. Nato, a Santiago de Las Vegas (Cuba), il 15 ottobre 1923 è stato uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento. Tra i sedici ed i venti anni scrive brevi racconti, opere teatrali ed anche poesie. Finita la guerra, nel 1946 comincia a gravitare attorno alla casa editrice Einaudi, vendendo libri a rate. Su esortazione di Cesare Pavese e del critico Giansiro Ferrata, si dedica alla stesura di un romanzo: “Il sentiero dei nidi di ragno”, una ricognizione del periodo bellico e del mondo partigiano. Nel 1951 finisce di scrivere un romanzo d’impianto realistico-sociale, “I giovani del Po”, mentre in estate scrive di getto “Il visconte dimezzato”, cui seguiranno “Il barone rampante”, “Il cavaliere inesistente”, “Marcovaldo”. L’inclinazione fantastica, costante di tutta l’opera di Calvino, rappresenta la corda più autentica dello scrittore. In molte delle sue opere, infatti, egli infrange una regola ferrea della vita che vuole da una parte la realtà, dall’altra la finzione. Calvino, invece, spesso mescola i due piani, facendo accadere cose straordinarie e spesso impossibili all’interno di un contesto realistico, senza perdere colpi né sull’uno né sull’altro versante.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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