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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 6 Settembre.

Accadde che:

1936 (86 anni fa): muore Benjamin, l’ultimo esemplare di tigre della Tasmania. Il tilacino, noto anche coi nomi di lupo marsupiale, tigre della Tasmania o lupo della Tasmania, è stato un marsupiale carnivoro estinto vissuto in Australia, Tasmania e Nuova Guinea. Estintosi durante la prima metà del XX secolo, rappresentava l’ultima specie vivente della famiglia Thylacinidae, nonché il marsupiale carnivoro di maggiori dimensioni, e, fino a circa 3500 anni fu anche il predatore oceaniano di maggiori dimensioni in assoluto. Dopo la sua estinzione in Australia, è sopravvissuto in Tasmania fino agli anni ’30, insieme ad altre specie endemiche come il diavolo di Tasmania. Probabilmente scomparso in Australia continentale già prima dell’arrivo dei coloni europei, il tilacino sopravviveva però in Tasmania: la caccia spietata, favorita anche dal sistema di taglie sugli animali uccisi, a cui questi animali vennero sottoposti e con l’alterazione dell’habitat e la competizione col dingo furono causa della sua estinzione ufficializzata nel 1936, anno in cui la specie venne dichiarata protetta dal governo australiano. Grazie alla presenza di un gran numero di resti ben conservati, il tilacino è però una delle specie candidate per la clonazione.

1978 (44 anni fa): Papa Giovanni Paolo I tiene la sua prima udienza generale dedicata all’umiltà, sottolineando che “La carità è l’anima della giustizia: bisogna voler bene al prossimo, il Signore ce l’ha raccomandato tanto. Io raccomando sempre non solo le grandi carità, ma le piccole carità”. Durante la prima udienza generale, il Papa chiama inoltre un chierichetto per far capire il senso dell’essere umili: “Senti, sei mai stato ammalato tu? Il bambino: No. Mai? Mai stato ammalato? Neanche una febbre? Che fortunato! Quando un bambino è ammalato, chi è che gli porta un po’ di brodo, un po’ di medicina? È la mamma? Ecco, dopo tu diventi grande e la mamma diventa vecchia, tu diventi un gran signore e la mamma poveretta sarà a letto ammalata. E allora chi è che porterà alla mamma un po’ di latte, la medicina, che farà una visita, chi è? Bravo! Ha detto: Lui e i suoi fratelli, questo mi piace”! Eletto Papa il 26 agosto del 1978, con queste parole si rivolge ai fedeli, riuniti in piazza San Pietro, ricordando quello che è successo il giorno prima: “Ieri mattina sono andato alla Sistina a votare tranquillamente. Mai avrei immaginato quello che stava per succedere… Io non ho né la sapientia cordis di Papa Giovanni, né la preparazione e la cultura di Papa Paolo, però sono al loro posto, devo cercare di servire la Chiesa. Spero che mi aiuterete con le vostre preghiere”. Papa Luciani morì, improvvisamente, il 28 settembre 1978, forse a causa di un infarto miocardico. Nel 2017 è stato dichiarato venerabile da papa Francesco e, il 4 settembre 2022 è stato beatificato.

Scomparso oggi:

2007 (15 anni fa): muore, a Modena, Luciano Pavarotti tenore. Nato, a Modena, il 12 ottobre 1935 è annoverato tra i maggiori tenori di tutti i tempi, nonché tra i massimi esponenti della musica lirica. Manifesta, fin da subito, una precoce vocazione al canto, come testimoniato dai resoconti familiari. Non solo, infatti, da bambino, saliva sul tavolo della cucina per le sue esibizioni infantili ma, spinto dall’ammirazione per il padre, anch’egli tenore dilettante, passava intere giornate davanti al giradischi, saccheggiando il patrimonio discografico del genitore. Nel 1961, vince il concorso internazionale “Achille Peri” che segna il suo vero esordio sulla scena canora. L’atteso debutto arriva a ventisei anni, al Teatro Municipale di Reggio Emilia, con un’Opera divenuta per lui emblematica, ossia la “Bohème” di Puccini.  Il 1961, oltre al debutto, è l’anno del matrimonio con Adua Veroni, dopo un fidanzamento durato ben otto anni. Nel 1963 che, grazie a una fortunata coincidenza, raggiunge la notorietà internazionale. Al Covent Garden di Londra il destino di Luciano Pavarotti incrocia quello di Giuseppe Di Stefano, uno dei suoi grandi miti giovanili. Viene chiamato per fare alcune recite dell’opera prima dell’arrivo dell’acclamato tenore, ma poi Di Stefano si ammala e Pavarotti lo sostituisce. Ottiene un enorme successo e il suo nome comincia a prendere peso sulla scena mondiale. Nel 1966 è il debutto di Pavarotti al Covent Garden, insieme a Joan Sutherland, in un’opera divenuta leggendaria per la “sequenza dei nove do di petto”: “La Figlia del Reggimento”. Il prosieguo della sua carriera è caratterizzato da strepitosi successi, con ovazioni sui palchi di tutto il mondo. Una delle sue frasi più belle è la seguente: “Chi sa fare la musica la fa, chi la sa fare meno la insegna, chi la sa fare ancora meno la organizza, chi la sa fare così così, la critica.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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