Il cinema è tornato a illuminare la rocca di Pentedattilo. Dopo due anni di sosta, il Pentedattilo Film Festival ha di nuovo raccolto la magia di uno dei luoghi più suggestivi della Calabria, colorandola con le luci di una manifestazione che esalta la settima arte, e in particolare la produzione breve.
Si è conclusa lunedì sera, con la cerimonia di premiazione, un’avventura esaltante che dura da 14 edizioni, un festival attento al cinema giovane, alle sperimentazioni e ai nuovi linguaggi, ma anche ai messaggi veicolati e all’originalità degli sguardi.
Una rassegna che per qualità di proposte e originalità si è distinta nella rete festivaliera europea di cinema breve e che in questa edizione ha confermato la sua “anima” vivace e indipendente: oltre 120 corti provenienti da tutto il mondo nelle sette sezioni in concorso, una giuria internazionale di altissimo livello, ospiti straordinari e, soprattutto, un’atmosfera di vera condivisione e scambio che la caratterizza da sempre.
I membri della giuria internazionale hanno consegnato i premi ai registi vincitori presenti: Florian Deyle, produttore e direttore di Unfield Filmmakers, gemellato con il
festival; Saleh Nass, regista e produttore del Bahrein; la regista Giulia Ottaviano e la direttrice della fotografia Line Kulh, Piergiorgio Idà Lojercio, direttore Officine Balena, partner della manifestazione. Con loro anche l’ideatore del magnifico logo di questa edizione, che ha riscosso molto successo, Pietro Adorato, che ha presentato il nascente studio di animazione Magmanimation.
I premi sono andati a pellicole prodotte nei due anni di pandemia, una selezione partita da oltre 500 corti, inviati da 56 paesi.
Per la sezione Territori in movimento, la prima e storica categoria in concorso, hanno vinto ex aequo:
“Exam” di Sonia K. Hadad (Iran), “per l’uso efficace della suspense e delle emozioni forti”, non una semplice storia di formazione, ma il ritratto duro di una realtà struggente; “Il nostro tempo” di Veronica Spedicati (Italia) “per le sue atmosfere senza tempo. Sottile e sognatore con bellissimi movimenti di macchina”, il racconto di un rapporto padre-figlia, con i ricordi malinconici dell’ultima estate dell’infanzia.
Le Menzioni speciali sono andate a: “Henet Ward” di Morad Mostafa (Egitto) e “Goodbye Golovin” di Mathieu Grimard (Canada/Ucraina).
Per la sezione Comedy, primo classificato “Beauty boys” di Florent Gouelou (France), una storia toccante che racconta la relazione distante tra due ragazzi, con la mascolinità e la sessualità che li tiene lontani. “un film bellissimo che parte dall’amarezza del rifiuto fino al momento in cui la diversità riunisce le persone nella fratellanza”. Menzioni speciali a: “Solstice d’un cœur brisé” di Fanny Lefort (Canada) e “Offro io” di Paola Minaccioni (Italia).
Per la categoria Animazione, vincitore “Mercurio” di Michele Bernardi, corto italiano che ha colpito la giuria “per la sua storia angosciosa, soffocante, tenace, autentica, che visualizza in uno stile artistico e. romantico i traumi del fascismo e le dittature tramite le passioni di un giovane”. La Menzione speciale è andata a “Idodo” di Ursula Ulmi (Svizzera- Papua Nuova Guinea).
Per la sezione Thriller, all’italiano “Brodo di carne” di Vittorio Antonacci, si è aggiudicato il primo premio “per la sua ricercatezza registica, per la bravura dei suoi interpreti, per il finale spiazzante e atipico”.
Menzione speciale a “The other side of the night” di Jaclyn Noel (USA) e a “Scenario” di Alex Avella e Alessandro De Leo (Italia).
Per i Music Video il vincitore è stato “I address” di Maxim Kotskiy (Ucraina), un video musicale che parla di politica “non quella da comizio formale, ma quella che parte dal popolo e che può veramente essere rivoluzionaria”.
Per le Sezioni speciali di quest’anno, scelte da una giuria del pubblico on line e off line, i premi sono andati ad “Amal” di Matteo Russo e Antonio Buscema per la sezione Showcase Calabria, e a “The new normality” di Matt Willis- Jones, per Quarantine Short Film.