Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 14 Agosto.
Accadde che:
1896 (126 anni fa): viene scoperto l’oro nello Yukon. Tre cercatori, due nativi e un californiano, scoprono notevoli quantità di oro in due fiumi canadesi, lo Yukon e il Klondike. La notizia si diffonde rapidamente nelle zone vicine, ma non raggiunge gli Stati Uniti fino al luglio del 1897, quando i primi cercatori d’oro tornano a San Francisco e a Seattle dopo aver fatto fortuna. Inizia così la corsa all’oro del Klondike (o dello Yukon), un periodo di folle desiderio di guadagno “facile” che ha spinto 100.000 persone a tentare la fortuna nel Grande Nord. Alla fine del XIX secolo il Klondike venne alleggerito di quasi 400.000 chili di oro: tra i cercatori, per la maggior parte ex liberi professionisti e impiegati, c’erano anche personalità, come l’ex sindaco di Seattle, contagiato dalla febbre dell’oro. A causa del forte razzismo dell’epoca nei confronti dei nativi, i giornali dell’epoca attribuirono la scoperta al californiano George Washington Carmack, unico bianco di quel primo gruppo di cercatori; oggi però gli storici sono concordi nell’attribuirla a Skookum Jim Mason, della Nazione Tagish dei territori dello Yukon.
1947 (75 anni fa): India e Pakistan ottengono l’indipendenza dal Regno Unito. Il Pakistan commemora l’evento il 14 agosto, l’India il 15. L’indipendenza fu concessa dai britannici dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Spinto dal movimento anticolonialista, estenuato da una lunga serie di violenze, Lord Mountbatten, l’ultimo viceré britannico, propose la creazione di due stati su tre territori: quella che oggi è India, il Pakistan occidentale e quello orientale, divisi da 2.000 chilometri di territorio indiano. Nell’imminenza della data della partizione circa 15-17 milioni di persone si misero in movimento per raggiungere le proprie aree: musulmani in viaggio verso il Pakistan, indù e altri in marcia per l’India. I due Paesi si scambiarono treni carichi di vivi, ma anche treni carichi di morti, destinati ai rispettivi territori. Lungo le rotte migratorie, carovane sempre più lunghe di disperati si incrociarono fuggendo verso la nuova patria, l’India per gli hindu e i sikh, il Pakistan per i musulmani. Durante queste fughe da villaggi e città martoriate, i profughi continuarono ad essere bersaglio di violenze inaudite da parte delle comunità rivali. Due secoli di dominazione inglese finirono così, con un esodo di massa di milioni di persone e massacri di grande ampiezza tra le diverse comunità. Poi, già a ottobre del 1947, tra i due stati scoppiò una prima guerra per il possesso della provincia ancora oggi contesa del Kashmir. Due anni dopo si arrivò a un cessate-il-fuoco sotto l’egida dell’Onu. Il Kashmir è da allora diviso in due settori separati da una linea di controllo: due terzi della provincia sono amministrati dall’India, un terzo dal Pakistan.
Scomparso oggi:
2003 (19 anni fa): muore, a Gioiosa Jonica, Enzo Agostino meridionalista e poeta. Nato, a Gioiosa Jonica, il 20 dicembre 1937, è stato un intellettuale organico alla civiltà calabrese, meridionalista per sempre, nel combattimento per il riscatto del Mezzogiorno e della Calabria. Ma è stato poeta precocissimo quasi a tutti nascosto, tranne che a pochi amici e, in gioventù, alla sorella; severo selezionatore dei propri scritti, rimase volontariamente inedito fino al 2003. L’incontro con tre amici fiorentini, la loro ammirazione, farà via via breccia nel muro della sua riservatezza e lo convincerà a pubblicare “Coccia nt’ o’ gramoni”, la splendida silloge in dialetto gioiosano, uscita nel 2003, pochi mesi prima della scomparsa. Della successiva “Inganni del tempo” aveva preparato il menabò e stabilito il titolo, gli amici la faranno uscire postuma nel maggio 2004. Il suo universo poetico è attraversato da un irriducibile dualismo: tra il cielo plumbeo e soffocante del suo animo che getta lampi di tenebre, di inquietudine, di sofferenza, e la struggente bellezza della natura a lui d’intorno; tra la bellezza lancinante di un’alba, di un tramonto o di una notte stellata e la condizione di abbandono e di violenza della sua terra calabra: da lui amata e da cui si sente tradito. Nei primi anni Cinquanta, decide di iscriversi alla Federazione Giovanile Socialista manifestando la sua passione per gli ideali di libertà e di uguaglianza. In seguito, parteciperà attivamente all’amministrazione del Comune di Gioiosa Jonica, fino al 1992, quando decide di ritirarsi da ogni attività. È stato un politico e intellettuale ammirato, spesso consultato nella sua Locride e altrove. Tra le carte inedite, depositate all’Archivio Vieusseux di Firenze, si trova anche copia delle toccanti e appassionate parole che il poeta giovanissimo pronunciò, su richiesta dei compagni di partito, per i funerali del senatore socialista Agostino illustre omonimo, ma non parente.