Siamo stanchi di dover cercare in altre Regioni e in altri luoghi il nostro futuro, vogliamo costruire una società e dei comportamenti nuovi che ci permettano di restare dove siamo nati e cresciuti e dove ci sentiamo a casa. La lettera di presentazione ai lettori del nuovo direttore editoriale della Rivieraweb
Ho avuto molta fortuna, ho iniziato il mio lavoro come giornalista con il Direttore Pasquino Crupi a Siderno e con laRiviera. Il Professore non ha bisogno di presentazioni, la sua bravura la riconoscono anche i suoi avversari. Così come non si può negare che laRiviera sia stata da sempre presente sul territorio, si sia battuta per la Locride e per uno sviluppo del Sud – purtroppo ancora lontano dal realizzarsi-. Nel mio primo periodo trascorso nella redazione della Riviera ho imparato che è importante impegnarsi, non tirarsi indietro quando avviene qualcosa di ingiusto. È necessario metterci la faccia e il cuore nel leggere ciò che accade nel mondo e nel commentarlo.
Lo scrivere per cercare di cambiare le cose, per smuovere delle riflessioni – sia in noi che negli altri -, dare una voce a chi non riesce a farsi sentire. Ed è stato anche ciò che mi ha spinto ad accettare una follia quando Rosario Condarcuri mi ha chiamato a costruire la nuova Riviera online, voleva che il sito web tornasse vicino al territorio e che potesse anche dare un volto al settimanale con una web tv. Ho detto di sì perché voglio impegnarmi ancora una volta, voglio poter cercare di costruire quella Calabria che avrei sempre voluto vedere, quella Calabria che penso esista. Voglio poter scegliere di restare nel luogo in cui sono nata, in quello che è casa mia alle mie condizioni e senza dover chiedere favori o adattarmi ad un sistema che non mi rappresenta.
Le nuove battaglie di Rivieraweb
Da 23 anni laRiviera porta avanti un progetto coraggioso: fare giornalismo e fare cultura. Queste sono le basi perché si possa costruire quella realtà che in questo momento porta i giovani come me a non vedere la propria vita realizzata nei luoghi in cui sono cresciuti.
Sono due missioni faticose, problematiche, ma per cui vale la pena impegnarsi. L’informazione che cercheremo di costruire con la nuova RivieraWeb è quella che parte dall’ascoltare di cosa le persone hanno bisogno (a volte anche prima che loro stesse lo sappiano). È un giornalismo che supporterà chi è più solo, che si domanderà perché e cosa sia necessario fare per tutti. Informare è solo una parte del giornalismo.
Così come la cultura non si limita alla lettura di libri o agli sproloqui zeppi di paroloni poco comprensibili, bensì è un conoscere le tradizioni, le radici e un rispetto del prossimo e soprattutto del bello. Almeno queste sono le visioni che descrivono ogni aspetto di queste due parole, troppo spesso usate a sproposito.
Chi sono e cosa vi propongo
Nella Locride sono un’infiltrata, sono della provincia di Cosenza, ma questa è stata una prima casa dopo l’università e spero possa tornare ad esserlo per realizzare questo progetto. Un progetto quello di RivieraWeb che nasce in un periodo difficile, ma è proprio questa l’occasione in cui la Locride deve pretendere di più, deve creare qualcosa di nuovo e deve essere pronta, critica e sveglia.
Stanno per arrivare una quantità di fondi per il Sud che in tanti già paragonano ad una nuova Cassa del Mezzogiorno. Non potrebbe esserci niente di peggio, secondo me. Se il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza si trasformerà in un nuovo assistenzialismo, la Calabria (il Mezzogiorno) uscirà sconfitta una volta per tutte. Questo è il tempo della competenza, dei progetti, del riuscire a dare spazio a chi lo merita e non a chi ha pacchetti di voti. È il momento di una pianificazione che vada al di là dei proclami elettorali e che abbia una visione più lunga di un mandato come sindaco o governatore.
Si deve iniziare a chiedere reale attenzione per il territorio e si devono supportare i sognatori che vedono un futuro possibile. Non si tratta di una visione romantica, né ottimistica. Tutt’altro chi investe in questo momento in Calabria, chi vuole impiegare tempo, soldi e competenze – faticosamente acquisite studiando e lavorando – per realizzare una ripresa può essere solo un utopista. Si dovrà scontrare contro muri molto alti: l’idea che sia la furbizia a vincere sulla preparazione, la convinzione che serva sempre l’aiuto dell’amico per ottenere risultati o diritti, il concetto ormai radicato che il potere – soprattutto quello malato – vinca sulla professionalità e sull’onestà.
I nostri impegni con i lettori
La nuova RivieraWeb, anche se ha le spalle piccole in questa fase, cercherà di difendere i diritti, di raccontare ciò che accade sul territorio, di non perdere di vista gli ultimi – anche e soprattutto in un periodo come questo in cui l’individualismo sta avendo la meglio –.
Ad esserle di sostegno ci sarà laRiviera, la sua storia, le sue firme, le sue idee, la consapevolezza che potremmo anche contraddirci ogni tanto, ma che lo faremo perché sappiamo che non esiste una verità assoluta e che a volte la realtà è più difficile da leggere di quanto sembri.
Non cercheremo di darvi certezze e rassicurazioni, ma di porre domande, di sollevare questioni e di farvi ottenere risposte. Le linee Garantista e Meridionalista non saranno intaccate, così come l’impegno a mostrare le facce peggiori della ‘ndrangheta e i danni che soprattutto gli atteggiamenti ‘ndranghetisti provocano sul territorio. Questi elementi faranno parte del nostro DNA. Le battaglie di RivieraWeb – se possibile – saranno ancora più incisive e vicine a voi – e aumenteranno.
Almeno queste sono le intenzioni. Con il supporto dell’editore, con l’aiuto di Paola D’Orsa, Eugenio Fimognari, Francesca Bono per dare una veste più bella ai nostri contenuti, con Tony Silipo e con la redazione online (per adesso tinta di rosa), e che piano piano prende forma, cercheremo di rispettare le vostre e le nostre aspettative.