Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 28 Luglio.
Accadde che:
1914 (108 anni fa): scoppia la Prima guerra mondiale: l’Austria-Ungheria dichiara guerra alla Serbia, dopo che questa non è riuscita a rispettare tutte le condizioni dell’ultimatum del 23 luglio, che gli era stato posto a seguito dell’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando, per mano del nazionalista serbo Gavrilo Princip. La decisione arrivò al termine di quella che è definita “Crisi di luglio”. Ciò determinò l’irrimediabile acuirsi della crisi e la progressiva mobilitazione delle potenze europee per il gioco delle alleanze tra i vari stati. La Russia, in nome dell’amicizia etnica ed economica con la Serbia, iniziò la mobilitazione del proprio esercito. Allarmata dalla mobilitazione della Russia, la Germania le dichiarò guerra il 1º agosto 1914 e, seguendo lo schema del piano Schlieffen, due giorni dopo attaccò la Francia. Con l’invasione tedesca del Belgio, anche la Gran Bretagna il 4 agosto dichiarò guerra alla Germania. La diplomazia aveva ormai lasciato il posto alle armi. Con la dichiarazione di guerra dell’Austria-Ungheria alla Serbia del 28 luglio 1914, per l’Italia si pose il problema di decidere o meno sulla neutralità contemplata dal trattato della Triplice, ma l’l’esercito italiano era del tutto impreparato ad una guerra su vasta scala, pertanto dichiarò la sua neutralità. La Grande Guerra si concluse l’11 novembre 1918, il bilancio in vite umane e feriti fu senza precedenti: 8,5 milioni i morti e 20 milioni i feriti gravi.
1980 (42 anni fa): Pietro Mennea vince, a Mosca, la medaglia d’oro olimpica davanti all’inglese Wells. Fu il più grande risultato conseguito da Pietro nel campo agonistico. La sua carriera è stata lunghissima, basti dire che ha partecipato a cinque olimpiadi. Ai precedenti Giochi di Monaco 72, conquistò la medaglia di bronzo nella sua specialità. Aveva solo 20 anni ed era alla sua prima olimpiade. Solo un anno prima, nel 1979 a Città del Messico, Mennea aveva segnato il record del mondo sulla stessa distanza, correndo i 200 metri in 19″72. Da quel giorno il tempo di Mennea non fu mai più raggiunto da un atleta del vecchio continente e da un bianco. Ci vollero, invece, ben 17 anni perché l’impresa di togliere a Mennea il record mondiale riuscisse a un afroamericano, Michael Johnson. Nato il 28 giugno 1952, a Barletta, oltre che grande atleta è stato una grande persona anche al di fuori dello sport. Si è, infatti, laureato quattro volte: in giurisprudenza, scienze politiche, scienze motorie e sportive e lettere. Così, dopo la carriera agonistica svolse attività politica e scrisse molti saggi su vari argomenti, esercitando le professioni di avvocato e commercialista. Ha condotto nel corso della sua vita una battaglia contro le droghe per i giovani. A Emanuela Audisio, di Repubblica, ha detto: “Non ho rimpianti. Rifarei tutto, anzi di più. E mi allenerei otto ore al giorno. La fatica non è mai sprecata. Soffri, ma sogni”. Morì il 21 marzo 2013, a 60 anni, in una clinica di Roma, per un tumore al pancreas.
Scomparso oggi:
1985 (37 anni fa): a Palermo, viene assassinato dalla mafia, il commissario della squadra mobile Beppe Montana. Nato, ad Agrigento, l’8 ottobre 1951 dopo aver superato il concorso per Commissario, è assegnato alla Squadra Mobile di Palermo presso la sezione investigativa. Durante questa esperienza collabora con il giudice Rocco Chinnici ed instaura un proficuo rapporto professionale con Ninni Cassarà, anch’egli in servizio presso la Squadra Mobile. Grazie alle spiccate capacità investigative riesce a disarticolare numerosi nuclei mafiosi della città, sequestrando depositi di armi e di droga oltre ad arrestare numerosi boss locali. Insieme al collega Cassarà utilizza metodi più dinamici di investigazione, mettendo a punto un sistema innovativo di controllo del territorio capace di intimorire e minacciare seriamente gli interessi di “Cosa nostra”. Qualche giorno prima di essere ucciso, il 25 luglio, il Commissario Montana con la sua squadra aveva condotto un’operazione portando all’arresto ben 8 uomini del capo mafia Michele Greco, riuscito invece a sfuggire alla cattura. Come ritorsione, il 28 luglio 1985, nei pressi del porto turistico di Porticciolo, a Palermo, di ritorno da una gita con la fidanzata e gli amici, due sicari si avvicinarono al Commissario uccidendolo con una serie di colpi di pistola a distanza ravvicinata. Il 17 febbraio 1995 la Corte di Assise di Palermo ha condannato i mandanti dell’omicidio del Commissario Montana, tra i quali, Salvatore Riina e Bernardo Provenzano. A Giuseppe “Beppe” Montana è dedicata la piazza di Porticello in cui fu ucciso.