Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi principali che hanno segnato la data del 20 Luglio.
Accadde che:
1944 (78 anni fa): avviene l’attentato, noto con il nome in codice di Operazione Valchiria, organizzato da alcuni politici e militari tedeschi della Wehrmacht e attuato dal colonnello Claus Schenk von Stauffenberg per assassinare Adolf Hitler. Lo scopo dell’attentato era quello, appunto, di eliminare Hitler e, attraverso un colpo di Stato, instaurare un nuovo regime che avesse il compito di negoziare una pace separata con gli Alleati, allo scopo di evitare la disfatta militare e l’invasione della Germania da ovest, continuando la guerra ad est contro l’Unione Sovietica. L’attentato fu pianificato sfruttando la possibilità che offriva il piano Valchiria, ossia la mobilitazione della milizia territoriale in caso di colpo di Stato o insurrezione interna, opportunamente modificato dal colonnello von Stauffenberg. L’esplosione dell’ordigno uccise tre ufficiali e uno stenografo civile, tuttavia il Führer subì solo ferite lievi. Il fallimento del colpo di Stato portò all’arresto di circa 5.000 persone, molte delle quali giustiziate o internate nei lager. Il colpo di Stato, di quel 20 luglio, se fosse riuscito, avrebbe potuto evitare la strage di 20 milioni di vite umane sacrificate nell’ultimo anno del conflitto.
1969 (53 anni fa): l’Apollo 11 si posa sulla Luna e, poche ore dopo, Neil Armstrong e Buzz Aldrin diventano i primi esseri umani a camminare sulla sua superficie. L’avventura di Apollo 11 inizia dal Kennedy Space Center, in Florida. La navicella è composta da tre parti: un modulo di comando (CM) con una cabina pressurizzata per i tre astronauti, un modulo di servizio (SM) e un modulo lunare (LM). L’equipaggio è composto da tre astronauti: il comandante Neil Armstrong, Michael Collins, pilota del modulo di comando, ed Edwin Aldrin, il pilota del modulo lunare. La missione prende avvio ufficialmente il 16 luglio alle 13.32 UTC, quando il razzo vettore ‘Saturn V’ dalla piattaforma di lancio 39A lancia la navicella. Apollo raggiunge l’orbita terrestre dodici minuti più tardi: a quel punto grazie alla manovra ‘Trans Lunar Injection’ (TLI), la navicella entra in traiettoria verso la Luna. Alle 16.22 UTC, il modulo di comando e il modulo di servizio si agganciano al modulo lunare, custodito all’interno del Saturn V e si separarono dall’ultimo stadio del vettore. Il 19 luglio, dopo circa tre giorni di viaggio, alle 17.21 UTC, Apollo 11 passa dietro la Luna e accende il motore in servizio per entrare in orbita lunare. A quel punto, compie trenta orbite del satellite per permettere all’equipaggio di studiare al meglio il luogo previsto per il loro atterraggio. Il modulo lunare è diviso in due stadi: uno per la discesa e l’atterraggio sulla Luna e uno stadio di risalita per riportare gli astronauti nell’orbita lunare. Come in ogni missione, l’equipaggio dà un soprannome ai vari moduli. Per quanto riguarda l’Apollo 11, per il CM gli astronauti scelgono il nome di ‘Columbia’, rendendo omaggio al cannone che spara la navicella verso la Luna nel romanzo di Jules Verne ‘Dalla Terra alla Luna’, mentre per il modulo lunare scelgono ‘Eagle’, come l’aquila che campeggia sullo stemma degli Stati Uniti. Il 20 luglio, alle 12.52 Armstrong e Aldrin salgono a bordo nel modulo lunare ‘Eagle’ e iniziano i preparativi per la discesa lunare. Cinque ore più tardi si staccano dal modulo di comando ‘Columbia’, dove rimane Collins a supervisionare le operazioni. In fase di discesa gli astronauti si rendono conto che il sito previsto per l’allunaggio è molto più roccioso del previsto, ragione per la quale Armstrong prende il controllo del modulo lunare in modalità semi-automatica nel tentativo di indirizzare la discesa verso un luogo meno sconnesso. Operazione che, seppur con qualche difficoltà, riesce a portare a termine. ‘Eagle’ si posa sulla superficie lunare alle 20.17 UTC di domenica 20 luglio. Una volta stabilizzata la navicella, i due astronauti si preparano a sbarcare sulla Luna. Il primo a mettere piede sul suolo lunare, sei ore più tardi dell’allunaggio, il 21 luglio alle ore 02.56 UTC (le 4.56 italiane), è Armstrong che mentre si accinge a fare il primo passo pronuncia la celebre frase: “Un piccolo passo per un uomo, un salto da gigante per l’umanità”. Il turno di Aldrin arriva 19 minuti più tardi. La missione dei due sul suolo lunare dura circa due ore, durante le quali raccolgono 21,5 chilogrammi di materiale lunare. Nei minuti passati all’esterno della navicella i due piantano insieme la bandiera degli Stati Uniti e lasciano una targa con le tre firme dell’equipaggio e quella dell’allora presidente Nixon: “Qui nel luglio 1969 misero per la prima volta piede sulla Luna uomini venuti dal pianeta Terra, siamo venuti in pace per l’intera umanità”.
Scomparso oggi:
1937 (85 anni fa): muore, a Roma, Guglielmo Marconi inventore, imprenditore e politico. Nato, a Bologna, il 25 novembre 1874 sviluppa sin da ragazzo, le prime curiosità scientifiche e matura la sua grande scoperta: l’invenzione della radio. È proprio qui, infatti, che lo scienziato lancia da una finestra, tramite l’invenzione di un’antenna trasmittente, il primo segnale di telegrafia senza fili, nel 1895, attraverso quella che diverrà poi “la collina della radio”. Marconi dedicherà tutta la sua vita allo sviluppo e perfezionamento delle radiocomunicazioni. Forte delle sue scoperte nel 1897 fonda in Inghilterra la “Marconi’s wireless Telegraph Companie”, non prima di aver depositato, a soli ventidue anni, il suo primo brevetto. I benefici della sua invenzione si fanno subito apprezzare da tutti; vi è un caso in particolare che lo dimostra in modo clamoroso: il primo salvataggio, a mezzo appello radio, che avvenne in quegli anni di una nave perduta sulla Manica. Nel 1901 vengono trasmessi i primi segnali telegrafici senza fili tra Poldhu (Cornovaglia) e l’isola di Terranova (America settentrionale). Il 12 dicembre 1901 per mezzo di una cuffia e di un coherer vengono ricevuti i primi SOS attraverso l’Atlantico. Pochi anni dopo, i 706 superstiti del disastro del Titanic devono la salvezza alla radio e anche per questo l’Inghilterra insignisce Marconi del titolo di Sir, mentre l’Italia lo fa Senatore (1914) e Marchese (1929).