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Polsi isola plastic free: dalla Locride un messaggio di speranza  

A Luglio si sono svolte tre giornate di convegni all’insegna dell’ambiente. Al centro di tutto ancora una volta Polsi. Oltre ad affrontare temi di primissimo piano nella particolare contingenza energetica e climatica, si è guardato alle questioni ambientali in maniera concretamente propositiva.

 Convegno giuridico di altissimo livello, venerdì scorso, a Locri, all’apertura di Polsi Ambiente 2022.

Ha aperto i lavori l’Onorevole Paola Balducci, avvocato, già componente del CSM, la quale ha evidenziato le modifiche costituzionali in materia di ambiente sulle quali poi si sono intrattenuti gli altri relatori. L’insieme degli interventi ha denotato un approccio dottrinario di avanguardia ed evolutivo al problema ambientale, declinato in tutte le sue sfaccettature giuridiche.

Giuseppe Belcastro, avvocato, direttore della rivista “Centoundici”, si è interrogato sulla necessità delle modifiche costituzionali, ponendo il problema del contemperamento tra le varie tutele, laddove quella dell’ambiente si deve coordinare col diritto alla salute.

Del rilievo anche “animalista” della modifica costituzionale ha parlato Giuseppe Cricenti, consigliere di Cassazione, notando come la giurisprudenza dovrà prendere atto di tale novità. Da qui un rilevo maggiore non soltanto al valore ambientale, ma anche una tutela più forte dei rapporti con i nostri amici animali, con tutte le conseguenze che da ciò derivano.

Di interesse specifico le relazioni dei professori Oberdan Scozzafava e Antonio Pileggi: il primo, più orientato verso le conseguenze sul diritto di proprietà del rilievo costituzionale dell’ambiente; l’altro più tecnico sotto il profilo ambientale, con la narrazione di proprie esperienze proprio niente boschi della Calabria e della tutela delle biodiversità.

Di ambiente e concorrenza ha parlato Franco Silvano Toni di Cigoli dell’University of London, auspicando che il competition law non prevalga sull’ambiente.

Il giudice Vincenzo Vitalone ha concluso con originali e profonde considerazioni ispirandosi alla Laudato sì, praticamente il manifesto ambientalista di tutti.

I lavori sono stato coordinati da Tommaso Marvasi, mente e organizzatore  della tre giorni, che ha dato appuntamento a tutti al Santuario di Polsi, San Luca, nel cuore dell’Aspromonte, luogo dell’anima calabrese, Al centro sempre l’ambiente: questa volta, declinato non in senso giuridico, ma con riguardo alla concretezza delle politiche ecologiche.

Intrigante il tema della giornata “Se la montagna è verde, il mare è blu”, a volere sottolineare l’unicità di questo pezzo di Alpi (l’Aspromonte geologicamente è una montagna alpina, non appenninica) circondato da tre lati dal mare.

Oltre ad affrontare temi di primissimo piano nella particolare contingenza energetica e climatica, si è guardato alle questioni ambientali in maniera concretamente propositiva.

La terza giornata, sarà dedicata interamente all’Aspromonte con un giro naturalistico dei monoliti alpini della montagna tra cui Pietra Cappa, il monolite più grande d’Europa.

In parallelo con “Polsi Ambiente” Antonella Sotira, Bailli Amphisya-Calabria Chaine des Rotisseurs, ha organizzato un long week-end nella Locride, con un programma di eccellenza gastronomica ed il conferimento, domani delle Targhe di Eccellenza.

Fuori programma la presentazione, presso l’Agriturismo Modi (Az. Agr. Barone Macrì), del libro di Gianfranco Rotondi, La Variante DC.

«Un grazie particolare», nota Marvasi, «ai Comuni di Locri e di San Luca e, sopra a tutti, alla Diocesi di Locri-Gerace ed al Rettore del Santuario della Madonna della Montagna, Reverendo Tonino Saraco. Oltre che agli altri sponsor Gal Terre Locridee – promotore anche di Locride Capitale della Cultura 2025 – e le aziende agricole Barone Macrì e Marchisa.

Alla presenza del Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Leo Autelitano, si è tenuta nella sala del Museo dei Geositi Aspromontani presso il Santuario della Madonna di Polsi la seconda giornata di Polsi Ambiente 2022.

La giornata è stata caratterizzata dalla presentazione da parte del Consorzio Polieco – tra i principali sponsor del Convegno – di un progetto da attuarsi in collaborazione con le Capitanerie di Porto. Si tratta di un’idea della dottoressa Claudia Salvestrini per offrire alla Calabria, ed al territorio della Locride un’opportunità ed un’ iniziativa positiva e di avanguardia.

Da qui la proposta – raccolta per conto della Guardia Costiera dal comandante Tommaso d’Arpino – di una convenzione con i pescatori e con i Porti della Calabria: un incentivo per i pescatori, che verrebbero riforniti di materiale ecosostenibile e stimolati con altri benefit; l’istituzione di punti di raccolta nei porti per tenere pulito il mare, avviando al riciclo il materiale recuperato.

La dottoressa Salvestrini non è potuta essere presente per la perdita, proprio ieri, della propria madre: la redazione esprime il suo profondo cordoglio alla stessa e ringrazia il Reverendo Tonino Saraco, Rettore del Santuario, che ha voluto volgere alla defunta una preghiera particolare di suffragio.

Il progetto proposto è stato illustrato quindi dal professore Toni di Cigoli, consulente del Consorzio, che ha già partecipato ad una analoga sperimentazione del Polieco sulle aree marine protette della Sardegna.

Commossi ed ispirati gli interventi del rappresentate del WWF provinciale, Piero Idone e di Arturo Rocca, Presidente dell’Osservatorio ambientale per la vita, che sono entranti nel vivo delle problematiche ambientali, con uno sguardo verso il futuro e la corresponsabilità di tutti per contribuire alla salvezza. Addirittura concludendo con un’informazione positiva: il risultato delle analisi delle acque potabili montane aspromontane come assolutamente non contaminate e purissime.

Francesco Macrì, Presidente del GAL Terre Locridee, ha svolto un intervento propositivo e concreto, illustrando l’impegno del GAL per l’ambiente e l’importanza di una rivoluzione culturale, come quella che si manifesta proprio con l’iniziativa di Locride capitale italiana della cultura 2025, di cui il GAL è promotore.

È seguito un animato dibattito, con interventi  e domande su temi specifici rivolti dal pubblico. Particolarmente pregnante l’interrogativo del Prof. Antonio Pileggi sugli incendi dell’estate 2021 e del Dott. Piero Schirripa che ha proposto al Polieco una convenzione sperimentale anche con le cooperative aspromontane, tra le quali, in primo piano quella del maiale nero d’Aspromonte.

Spettacolare chiusura di “Polsi Ambiente 2022” con la prevista giornata naturalistica “I monoliti (alpini) dell’Aspromonte”.

Si è trattato di una visita alla così detta “vallata delle grandi pietre”, a pochi chilometri dal centro abitato di San Luca, nel versante est dell’Aspromonte.

Le “grandi pietre” sono imponenti monoliti: Pietra Lunga, Pietra Castello, le Pietre di Febo e le Rocche di San Pietro le cui grotte furono un asceterio basiliano.

Ma soprattutto Pietra Cappa, il monolite più grande d’Europa avvolto nel mito.

Secondo una leggenda, Pietra cappa avrebbe avuto un ruolo rilevante nella storia misteriosa dei Cavalieri Templari. Reggio di Calabria pare sia stato il porto di partenza dei monaci che fondarono l’ordine di Sion. Si tratta dell’ordine monastico che rivendica la rivelazione del Graal, la simbolica coppa del sangue di Cristo: che sarebbe avvenuta proprio a Pietra Cappa. Monolite che con i suoi misteriosi cunicoli  che arriverebbero sin nelle viscere della terra, avrebbe facilmente offerto nascondiglio ai Cavalieri del Tempio. Un enigma che non risolve Luigi Renzo col suo “La valle delle grandi pietre” (Rubbettino editore), ma la cui lettura vi svelerà tante altre leggende e, soprattutto, aiuterà meglio a capire la complessa e stratificata geologia dell’Alpe Aspromonte.

Il grande caldo di questi giorni ha però spinto il gruppetto degli arditi e resistenti seguaci della tre giorni Locridea ad avventurarsi attraverso una ripida e non facile ascesa – guidati però in assoluta sicurezza da Arturo Rocca che via via illustrava ogni forma di vita vegetale incontrata sul cammino, una biodiversità eccezionale e unica – verso la non lontana cascata Salino (lo “Schioppo di Salino”), sempre nel Parco Nazionale d’Aspromonte, in cerca di refrigerio.

Si tratta di una cascata del fiume Salino (affluente del Torbido) che in quel punto compie un doppio salto, di circa 70 metri, rimbalzando fragorosamente più volte tra le rocce, formando un laghetto di acqua limpidissima.

Vedere quella meraviglia e tuffarcisi dentro è stato un tutt’uno a cui non hanno resistito neppure il compunto professore di diritto (Antonio Pileggi), né la inflessibile e mitica “signora Carla”, responsabile della segreteria organizzativa dell’evento.

Insomma, per farli uscire dalle rinfrancanti acque dello Schioppo di Salino è stato necessario l’arrivo in quota delle leccornie della Cooperativa del Maiale Nero d’Aspromonte, preparate da Bruno Piccolo: la “pasta imbottita”, al forno con ripieno di caciocavallo di Ciminà, capocollo di Suino nero e un ragù ovviamente a base di maiale nero, stufato con salsa a base di pomodori biologici dell’azienda Barone Macrì.

“Pasta imbottita” accompagnata da deliziose polpette di maiale ed abbinata al pluripremiato Natus delle Cantine Marchisa di Tropea, il borgo dei borghi 2021 d’Italia (unico prodotto non aspromontano, ma pur sempre calabrese: ammesso per dichiarato nepotismo, trattandosi dell’azienda del viticoltore Renato Marvasi, figlio di Tommaso, ideatore della manifestazione).

Insomma, una proposta gastronomica tipica che, assieme alle altre delizie offerte negli altri giorni (compresa l’immancabile capra al Santuario di Polsi), ha illustrato come meglio non si poteva le eccellenze del territorio aspromontane.

Angelica Bianco

 

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