Dopo una campagna elettorale anomala, anche Placanica ha il suo sindaco e il suo consiglio comunale.
In questa tornata elettorale per il rinnovo del civico consesso, la comunità placanichese ha vissuto una situazione del tutto strana e singolare, visto che a concorrere per la poltrona di sindaco si era presentato un solo candidato, l’avvocato Antonio Condemi, sindaco uscente, col sostegno della lista “Placanica bene comune”. Per una serie di circostanze che si sono succedute, tra accordi falliti e sonori rifiuti, i guru della politica placanichese, questa volta non sono stati in grado di tirare dal cilindro un personaggio che potesse trainare una squadra da contrapporre all’unico candidato. Ma non si sono arresi. Visto che l’unico avversario su cui intervenire a questo punto era il duplice quorum hanno pensato di dotarsi di due ‘piani strategici’ da attuare per invalidare l’elezione e prendere così ulteriore tempo per prepararsi. Come se fosse solo una questione di numeri e tempo e non, invece, di metodi vecchi e obsoleti di una politica rozza e becera. Hanno imperniato la campagna elettorale sull’astensionismo, quando fa comodo va bene, invitando la gente a non recarsi alle urne in modo che non si raggiungesse il quorum strutturale del 40%, senza però, e questo è grave, fornire una motivazione politica plausibile. Il piano B, invece, che è scattato quando ci si è resi conto durante la giornata di Domenica che il 40% fosse facilmente raggiungibile, consisteva nell’operazione opposta, cioè mandare a votare in massa scheda bianca quel pezzo di elettorato ‘fluttuante’ in modo da alzare il quorum strutturale e far alzare di conseguenza il quorum funzionale cioè il numero di schede valide, 50% del 40%, utili a far proclamare il sindaco e il consiglio. Nelle elezioni del Sindaco e del Consiglio comunale nei comuni fino a 15.000 abitanti, ove sia presente una sola lista, è necessario il raggiungimento di un duplice quorum: il numero dei votanti non deve risultare inferiore al 40 per cento degli aventi diritto esclusa l’AIRE (quorum strutturale) e la lista deve aver riportato un numero di voti validi non inferiore al 50 per cento dei votanti (quorum funzionale). Ma le ammuffite ‘tattiche’ da prima Repubblica non sono servite perché il duplice quorum è stato raggiunto e anche in modo soddisfacente. Il popolo placanichese ha dimostrato così senso di responsabilità e ha chiaramente detto che è stanco dei vecchi giochini e dei vecchi marpioni. Avversario invisibile sconfitto, dunque, e commissariamento scongiurato. Il nuovo-vecchio sindaco è stato proclamato, ma l’unica vera novità a Placanica, destinata a fare storia e rimanere negli annali è che in consiglio, per la prima volta, siederanno tre donne. A dimostrazione che le “quote rosa” non sono più una riserva, ma una conquista sul campo. Infatti, la vicesindaca uscente e riconfermata sarà in compagnia di altre due donne una delle quali già amministratrice e militante politica in passato, che provengono dal volontariato attivo il quale, a Placanica, ha aiutato non poco ad alzare il livello di socialità e sviluppare la crescita del tessuto collettivo con momenti anche di riflessione su grandi tematiche, contribuendo al superamento culturale, e ora anche amministrativo di quei limiti e barriere che riguardano l’intervento femminile in politica. La loro presenza sarà la dimostrazione di come non sia una legge qualunque a dare la possibilità di partecipazione e rappresentanza alle donne, ma il bagaglio di vita unitamente alla propria intelligenza e cultura. La speranza è che il loro entusiasmo e passione siano soprattutto una spinta e la loro forza un notevole apporto per ulteriori conquiste, senza per questo dimenticare gli steccati e i muri ancora da superare.
Pasquale Aiello