Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 7 giugno.
Accadde che:
1926 (96 anni fa): l’architetto catalano Antoni Gaudí viene investito da un tram, singolare il fatto che fosse stato il primo tram messo in circolazione nella città. Il suo miserevole aspetto ingannò i soccorritori, i quali lo credettero un povero vagabondo e lo trasportarono all’ospedale della Santa Croce, un ospizio per i mendicanti fondato dai ricchi borghesi della Catalogna. Fu riconosciuto soltanto il giorno successivo dal cappellano della Sagrada Família e morì il 10 giugno. Nonostante questa fine quasi miserabile, al suo funerale parteciparono migliaia di persone. I barcellonesi lo soprannominarono da quel momento “L’architetto di Dio”. Inoltre, venne disposta la sepoltura nella cripta della Sagrada Familia, forse la sua opera più significativa. La sua carriera di architetto è stata caratterizzata dall’elaborazione di forme straordinarie, imprevedibili e oniriche, realizzate utilizzando i più diversi materiali (mattone, pietra, ceramica, vetro, ferro), da cui Gaudí seppe trarre le massime possibilità espressive, con una profonda attenzione per le lavorazioni artigianali. La profonda fede cattolica dell’artista, la sua spiritualità ed il suo peculiare misticismo permeano tutte le sue opere, costellate di motivi simbolici complessi, ricorrenti e spesso non immediatamente evidenti. L’arcivescovo di Barcellona ha avviato il processo di canonizzazione nel 1998, definendo Gaudí “Un laico mistico”. Nel 2003, conclusa la fase diocesana, la documentazione è stata inviata alla Santa Sede, il Vaticano ha dato via libera alla beatificazione, nominandolo “Servo di Dio”. Il processo di beatificazione ha suscitato discussioni tra chi vorrebbe che Gaudí venisse ricordato, essenzialmente, per le sue opere e per la sua influenza artistica e coloro che ricordano la sua vita austera e cristianamente coerente. Infine, sette delle sue opere, sono state inserite nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco nel 1984.
1929 (93 anni fa): la Città del Vaticano acquisisce la propria sovranità, mettendo fine a quasi 50 anni di disaccordo tra Stato e Chiesa. L’accordo prende il via su iniziativa di Mussolini, consapevole della grande influenza che la Chiesa esercitava sulla popolazione italiana. Naturalmente, il dittatore era ben lungi dall’abbracciare quei valori umani e morali tipici del cristianesimo, ma desiderava solo ammantare il suo regime di un’aura umanistica e benevola. In sostanza l’operazione era volta, da parte sua, ad una strumentalizzazione della Chiesa e del cristianesimo nel suo insieme. Per fare questo, il dittatore si appellò all’allora pontefice in carica, Pio XI, con la lusinga di appianare finalmente i contrasti fra le due istituzioni e conciliare una volta per tutte le esigenze dello Stato italiano con quelle della Chiesa Cattolica. Lo Stato della Città del Vaticano costituisce un soggetto di diritto internazionale distinto da quello della Santa Sede, essendo il primo in rapporto di subordinazione rispetto al secondo. Tra i due esiste, inoltre, un’unione personale in quanto, su ambedue, il Pontefice esercita il supremo potere. Il Pontefice, capo supremo della Chiesa, è il sovrano dello Stato, con la pienezza dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario
Nato oggi:
1848 (174 anni fa): nasce, a Parigi, Paul Gauguin pittore, considerato tra i maggiori interpreti del post-impressionismo. Dopo aver conosciuto il pittore Ėmile Schuffenecker inizia a dedicarsi alla pittura, intraprendendo la professione da autodidatta. Il suo tutore possiede un’importante collezione d’arte contenente dei dipinti di Delacroix, da cui Paul trae ispirazione. All’accademia Colarossi conosce Pissarro, pittore impressionista francese, che gli da consigli importanti che influenzeranno il suo modo di dipingere. In questo periodo acquista tele impressioniste, ed espone una sua opera paesaggistica presso il Salon di Parigi. Nei suoi dipinti, uno dei soggetti più rappresentati è quello delle nature morte. Conosce anche i fratelli Theo e Vincent Van Gogh, grazie a quest’incontro lo stato di salute mentale di Vincent migliora sensibilmente, ma dura poco, perché il pittore olandese il 23 dicembre 1888 si taglia una parte dell’orecchio con un rasoio. Tra il 1889 e il 1890 torna in Bretagna e l’anno dopo parte alla volta di Tahiti, dove riesce a vendere uno dei suoi quadri, “La Belle Angèle”. Durante questo soggiorno, prova un grande interesse per la cultura maori e per le sue usanze, dipingendo nelle sue tele scene di vita quotidiana e le persone del luogo. Sfidando la povertà, continua la sua attività artistica fino al giorno della sua morte, avvenuta l’8 maggio 1903, a Hiva Oa (isola dell’oceano Pacifico), a causa della sifilide. Tra le sue opere più note: “Il cristo giallo” e “Due donne tahitiane”