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sabato, Novembre 23, 2024
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La speranza del popolo di Portigliola

La scorsa settimana, il Consiglio dei ministri ha comunicato lo scioglimento del consiglio comunale di Portigliola, a pochi giorni dal voto, decretando la fine dell’amministrazione guidata da 10 anni da Rocco Luglio. Ora capisco, perché l’antica Locri e il teatro classico si trovano nel territorio di Portigliola, si capisce che in questi luoghi la dignità, il coraggio, la visione e la cultura dei nostri antichi avi è stata trasmessa alla popolazione che ha continuato a vivere, ed è ancora viva. Il popolo di Portigliola non ha lasciato solo il proprio leader, ha urlato il suo nome, ha fatto echeggiare la propria rabbia, ha cercato di ribellarsi ad una decisine che ritiene ingiusta.

 “Vogliamo il nostro sindaco”, questa frase mi è rimasta in testa per giorni. La scorsa settimana, il Consiglio dei ministri ha comunicato lo scioglimento del consiglio comunale di Portigliola, a pochi giorni dal voto, decretando la fine dell’amministrazione guidata da 10 anni da Rocco Luglio. Uno shock per le molte persone che conoscono l’ex sindaco. Un vero terremoto negli ambienti della cultura della Locride perché, con merito, Rocco era un punto di riferimento certo. Noi abbiamo scritto, titolando “L’ultima alba”, collegando la fine di questa esperienza con la manifestazione più significativa della stagione teatrale organizzata in questo centro. Dopo alcune ore dalla pubblicazione del giornale, gli articoli che riguardavano Portigliola sono stati condivisi da tantissime persone. Dopo qualche ora, ho iniziato ad avvertire come un’onda che stava partendo, dal piccolo centro. Telefonate, messaggi, fino alla comunicazione di una manifestazione convocata per martedì mattina davanti al municipio, prima dell’insediamento dei commissari prefettizi. Dopo, è giunto in redazione il comunicato del sindaco Luglio che riportiamo di lato. Così arriviamo a martedì mattina. Arrivo alle 8,25 davanti al municipio. Mi fermo e non vedo nessuno, molte auto ma nessuna persona, pensavo che, come al solito, le persone davanti allo Stato, spesso si prendono di paura e non si impegnano. Invece mi sbagliavo, ma non di poco, perché in lontananza sentivo questo ritornello, “vogliamo il nostro sindaco”. Così riparto in macchina e parcheggio vicino al vecchio municipio. Lì, compaiono in alto da una piccola stradina alcuni bambini con le maglie bianche con su scritto, “Ridateci il nostro sindaco”, poi, compare uno striscione con su scritto “Rocco Luglio = bene comune”, inizio a sentirmi salire la tristezza e la gioia allo stesso tempo. Prendo subito la camera e il tre piedi per mandare la diretta, so che c’è molta gente che l’aspetta, forse anche lo stesso Luglio. Così il numeroso corteo fa il giro della scuola e poi torna verso la piazza, di fronte a dove sono io con la camera. Qui una delle donne che guida il corteo legge alcune frasi che si sono scritte prima, per esplicitare bene i loro concetti, senza però commettere a loro volta possibili reati di qualsiasi genere. Interviene anche un amico di Rocco, Francesco Macrì, perché sente il momento e vuole esprimere la vicinanza al sindaco. Il corteo riparte, arriva al nuovo municipio, scende ancora più giù e poi risale per fermarsi davanti al vecchio municipio. Qui alcune signore che si sono alternate alla guida del corteo fanno i loro brevi interventi e leggono il comunicato dell’ex sindaco. Nel frattempo, sono arrivati anche i nuovi commissari, che devo dire con molto garbo, si fermano a parlare con i cittadini, tranquillizzandoli sul loro rapporto futuro e senza dirlo con la comprensione verso questa protesta che non possono non comprendere. Qui è stata compiuta una grande ingiustizia, qui lo Stato ha fatto prevalere la parte peggiore di sé. Io alla fine risalgo in auto e, mentre attraverso la bellezza dei nostri luoghi, che in primavera sembra fiorire, rifletto su quello che ho visto.

Ora capisco, perché l’antica Locri e il teatro classico si trovano nel territorio di Portigliola, qui avevano scelto di vivere i guerrieri ed i poeti dell’antica magna Grecia. Si capisce che in questi luoghi la dignità, il coraggio, la visione e la cultura dei nostri antichi avi è stata trasmessa alla popolazione che ha continuato a vivere, ed è ancora viva. Oggi, questo popolo di Portigliola, piccolo paese dell’interno della nostra terra, ha dimostrato che fibra, che carattere possiede, quello degli antichi greci. Non ha lasciato solo il proprio leader, ma ha urlato il suo nome, ha fatto echeggiare la propria rabbia, ha cercato di ribellarsi ad una decisine che ritiene ingiusta. Bravi portigliolesi, porterò nella mia memoria il sorriso della vostra libertà.

 

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