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martedì, Novembre 26, 2024
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Occhiuto scrive al presidente dell’odine dei giornalisti in merito al caso Sara Pinna

Il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, scrive al Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli circa un fatto increscioso verificatosi a seguito di un evento sportivo, una partita di calcio, in Calabria, tra Cosenza-Vicenza, perchè tutta la categoria  deve prendere le distanze da comportamenti estranei alla deontologia professionale, all’educazione e al buon senso civico

Gentile Presidente,

il mestiere del giornalista è uno dei più apprezzati, dei più bramati tra giovani e meno giovani, un mestiere nobile nei confronti del quale nutro profonda ammirazione e sincero rispetto.

Avete il compito, arduo ma esaltante, di raccontare i fatti, i mutamenti della società, gli avvenimenti più importanti del nostro tempo, a livello internazionale, nazionale e locale.

Avete anche il privilegio di seguire tanti eventi, politici, dello spettacolo, della cultura, di cronaca e sportivi. Eventi che magari dividono gli italiani, ma che rappresentano momenti estremamente significativi per il Paese e per le singole comunità che le vivono da protagoniste.

Le scrivo proprio in merito ad un fatto increscioso verificatosi a seguito di un evento sportivo, una partita di calcio. Venerdì 20 maggio si è giocata, in Calabria, la sfida Cosenza-Vicenza, valevole come match di ritorno dei playout del campionato nazionale di Serie B.

Ecco la cronaca dei fatti.

Subito dopo la gara, che ha decretato la retrocessione in Serie C del Vicenza – sconfitto per 2-0, dopo aver vinto, in Veneto, la partita di andata per 1-0 – davanti allo Stadio Marulla di Cosenza un inviato della trasmissione “Terzo Tempo biancorossa”, dell’emittente locale veneta Tva, Andrea Ceroni, intervista i tifosi per raccogliere testimonianze post-partita.

L’inviato ferma un padre cosentino con il figlio di sette anni, entrambi sono evidentemente felici per la vittoria della propria squadra del cuore. E il ragazzino esclama “lupi si nasce”, in riferimento all’animale simbolo del Cosenza Calcio.

A quel punto la conduttrice da studio, Sara Pinna, risponde piccata: “E gatti si diventa. Non ti preoccupare che venite anche voi in Pianura a cercare qualche lavoro”. Una frase insultante esaltata dal commento dell’inviato presente in Calabria: “Non male, Sara”.

Dai due giornalisti, Sara Pinna in testa e Andrea Ceroni a rimorchio, un atteggiamento indecente, nei confronti di un bambino, nei confronti di una Regione, nei confronti di tutti i calabresi.

La frase pronunciata dalla Pinna trasuda razzismo, bullismo, violenza, stereotipi dello scorso secolo.

Il video di questa triste scenetta sta facendo il giro del web, e non solo, e stanno giustamente arrivando prese di posizione forti contro questi pseudo giornalisti.

Mi auguro che l’Ordine dei giornalisti da lei presieduto condanni in modo chiaro e inequivocabile questo grave episodio, e che prenda immediatamente provvedimenti disciplinari nei confronti di Pinna e Ceroni.

Simili intemperanze, a maggior ragione se commesse da chi fa il vostro importante mestiere, e dovrebbe dunque garantire un’informazione corretta e quanto più possibile imparziale, non possono passare sotto silenzio, e la vostra categoria tutta deve prendere le distanze da comportamenti estranei alla deontologia professionale, all’educazione e al buon senso civico.

Cordialmente

Roberto Occhiuto

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