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Rifiuti a Siderno e non se ne parla

Chiedo ai Sindaci, ed anche al Presidente della Regione Roberto Occhiuto, perché imporre scelte errate e dannose per la salute dei cittadini, come il raddoppio delle emissioni dell’impianto di San Leo e quello dell’inceneritore di Gioia Tauro, due zone confinanti, che determineranno l’economia dei comuni interessati da questa scelte per altri 30 anni?

 Non ho mai voluto parlare male dei Sindaci della Locride, perché ritengo che gestire questi comuni ci voglia coraggio sotto tutti gli aspetti.

Quando ti trovi in situazioni di abbandono, scarsa attenzione dello Stato, crisi economica perenne, svuotamento dei paesi e servizi inesistenti non è facile per nessuno assolvere agli impegni di questo incarico.

Però si nota la scarsa capacità di essere un tutt’uno, di pensare in coro, una unica voce, se non qualche volta.

L’ospedale di Locri sembra che sia una questione di Giovanni Calabrese e dei Locresi e non una priorità per la salute di tutti i cittadini della zona, idem per la Casa della Salute di Siderno, tutti più interessati ad avere un poliambulatorio o Casa della Comunità nel proprio comune.

Una gestione comune delle problematiche inerenti tutti gli aspetti del vivere nella stessa zona, avere un unico interesse e guardare oltre le incombenze quotidiane, nemmeno li sfiora.

Tutto al più a difendere un presidio, un servizio di qualsiasi tipo, purché ci sia, funzionante o meno non importa.

Giorni fa ho postato un estratto in rete un video di Telemia, girato il 3 marzo 2021 all’interno del TMB.

A cinque mesi dall’incendio dell’impianto di rifiuti, che poteva avere conseguenze drammatiche, nessuna vergogna dei Sindaci ad affermare, con la struttura ancora da sistemare, che fosse un gioiello, un fiore all’occhiello, una risorsa.

Uno spot inqualificabile! Non si capisce se quanto affermato gli possa garantire un futuro politico, una qualche sistemazione in qualche ente.

Siderno, con Locri, Gerace e Agnana, da anni sopporta effluvi vomitevoli, respira e inala sostanze pericolose per la Salute dei Cittadini e mai abbiamo visto una solidarietà attiva tra questi sindaci e nemmeno da quelli di tutta la zona.

L’unica preoccupazione è che la discarica di servizio non finisca nel loro territorio.

Infinite riunioni dell’Assemblea e del Comitato dei Sindaci e la scelta sempre rinviata.

Se si tratta di decidere l’ampliamento, quadruplicamento delle linee di lavorazione, più del doppio delle emissioni in atmosfera dei veleni a San Leo, tutti d’accordo, Siderno va bene, è una locazione adatta, il TMB un gioiello da invidiare, il migliore della Calabria!

Davanti a una telecamera, a volto scoperto, con enfasi e convinzione e uno si chiede, ma questi sanno di cosa parlano, avranno studiato le carte, avranno chiesto delucidazione a esperti.

Poi sorge il dubbio che, come buona parte dei politici, parlano per sentito dire, se va bene!

Non parliamo degli “esperti“ dirigenti della Regione, ne abbiamo incontrato molti, come Associazioni Sidernesi, dal 2016, con diverse amministrazioni di Siderno e anche regionali ed abbiamo respinto proposte assurde che avrebbero peggiorato la situazione attuale, come anche l’ultima proposta.

Mai abbiamo saputo di una riunione dei Sindaci che si ponesse il problema se un tale impianto pregiudicasse il futuro di tutta la zona Jonica.

Si pensa che le royalty risolvano il problema, non bastano per l’aumento delle malattie, a cui saranno soggetti i residenti, e i relativi costi sociali, oltre che economici.

A questo punto, perché ogni comune non si fa le proprie compostiere? I costi diminuirebbero, meno trasporti e meno inquinamento.

In prospettiva, le direttive europee non prevedono impianti di questo tipo, una gestione dei rifiuti diversa, con nessun scarto da eliminare.

Mi chiedo allora, lo chiedo ai Sindaci, e anche al Presidente della Regione Roberto Occhiuto, perché imporre scelte errate e dannose per la salute dei cittadini, come il raddoppio delle emissioni dell’impianto di San Leo e quello dell’inceneritore di Gioia Tauro, due zone confinanti, che determineranno l’economia dei comuni interessati da questa scelte per altri 30 anni?

Cari Sindaci, i vostri rifiuti non nel mio Comune!

Francesco Martino

 

 

 

 

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