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Portigliola: l’ultima alba

Il Consiglio dei ministri ha deciso di sciogliere il consiglio comunale di Portigliola. Questo scioglimento, ad avviso di chi scrive, non aiuta a combattere la ‘ndrangheta, ma probabilmente la aiuta a togliere dalla scena una persona per bene, un sindaco modello, che stava svolgendo un percorso culturale di altissimo livello che, forse, ha dato fastidio.

Ricordo ancora la prima volta che ho sentito parlare del sindaco di Portigliola, Rocco Luglio, segnato a vita dal marchio dell’infamia e della scomunica di uno Stato miope e aterosclerotico. Era il 2012 forse, prima delle elezioni avevamo scritto gli articoli di presentazione dei candidati a sindaco nella Locride, così capitò che Pasquino Crupi, scrisse questa frase “Dopo Giugno (che era il candidato di Careri) viene Luglio (che, invece, era il candidato di Portigliola). Il giorno dopo conobbi entrambi i sindaci, che erano rimasti colpiti dalle frasi di Pasquino, così conobbi bene Rocco, anche perché, scoprimmo di avere molti amici in comune. Poi negli anni la crescita di questo paese fu evidente a tutti, Rocco che viveva da anni già nella capitale si dedicava al suo comune solo per amore della propria terra. Un legame forte, che solo chi ne è contagiato lo può capire. Negli anni, Portigliola è diventato un punto di riferimento, si è sviluppato nel centro storico, nella marina e soprattutto nell’area di Locri Epizefiri, dove grazie al teatro il nome di Portigliola ha iniziato a girare nelle più importanti piazze culturali d’Europa. Nel piccolo paese, erano di casa gente come Edoardo Siravo e Elisabetta Pozzi, gente che iniziava ad amare il paesino, ed a pubblicizzarlo alle altre compagnie teatrali. Invece, il Consiglio dei ministri ha deciso di sciogliere il consiglio comunale di Portigliola, ha deciso che questa cosa non era possibile. Proprio mentre il paese si stava preparando alle elezioni amministrative del 12 giugno e il sindaco in carica, Rocco Luglio, aveva preparato la sua lista che si sarebbe dovuta confrontare contro quella guidata da Pasquale Panetta. Niente. Finito. Purtroppo, sapevamo che sarebbe arrivata questa notizia, ed è arrivata. Alle 22,00 passate è uscito il comunicato stampa del Consiglio dei ministri, il numero 80 del 26 maggio del 2020. Recita in modo inequivocabile: “Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, in considerazione dei pressanti condizionamenti della criminalità organizzata, che compromettono il buon andamento e l’imparzialità dell’attività comunale, a norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Portigliola (RC) e l’affidamento, per un periodo di 18 mesi, della gestione del Comune a una commissione straordinaria”.

Dicevo purtroppo, perché questo scioglimento, ad avviso di chi scrive, non aiuta a combattere la ‘ndrangheta, ma probabilmente la aiuta a togliere dalla scena una persona per bene, un sindaco modello, che stava svolgendo un percorso culturale di altissimo livello che, forse, ha dato fastidio. Un percorso che aveva la sua punta più luminosa in una manifestazione che ne racchiudeva molte, “PortigliAlba”, dove veniva eseguito uno spettacolo teatrale proprio all’alba del 15 agosto giorno di ferragosto, facendo vivere ai presenti una sensazione sublime di natura e arte, facendo diventare il teatro greco romano il centro del mondo. Purtroppo, con la decisione di giovedì, hanno fatto morire la speranza, hanno deciso che quella dell’estate passata rimarrà l’ultima alba per Portigliola.

Dispiace anche che dopo il periodo dei 18 scioglimenti, ora le istituzioni stavano lavorando bene, riportando la fiducia della gente nelle istituzioni. Questo scioglimento per molti suona, già da ora, come una grande ingiustizia.

 

 

 

 

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