Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi che hanno segnato la data del 18 Maggio.
Accadde che:
1910 (112 anni fa): la Terra passa attraverso la coda della cometa di Halley. La cometa ritornò e la Terra ne attraversò la coda, lunga 25 milioni di km. Il suo arrivo fu particolarmente rilevante per molte ragioni: non solo fu la prima orbita della cometa ad essere fotografata, ma il suo passaggio fu relativamente ravvicinato alla Terra e creò vedute spettacolari. È la più famosa e brillante delle comete periodiche provenienti dal disco diffuso, le quali passano per le regioni interne del sistema solare ad intervalli di decine di anni, a differenza delle migliaia di anni delle comete provenienti dalla nube di Oort. È così chiamata in onore di Edmond Halley, che per primo ne predisse il ritorno al perielio. Uno dei primi riferimenti storici possibili è rintracciabile nel testo ebraico Talmud, qui un passaggio afferma che “Esiste una stella che appare una volta ogni settanta anni e rende confusa la volta celeste inducendo in errore i capitani delle navi.” Giovanni Pascoli pubblicò sulla rivista Marzocco l’inno “Alla cometa di Halley.”
1976 (46 anni fa): si accentua il clima di terrore in Argentina dopo il colpo di Stato; vengono ritrovati centoventisei cadaveri crivellati da raffiche di mitra; le persone sequestrate e scomparse (desaparecidos) salgono a diverse centinaia. Sono le conseguenze del colpo di stato attuato da Jorge Rafael Videla Redondo, generale per abbattere Isabelita Peròn, terza moglie di Peròn, che aveva ripreso inaspettatamente il potere nelle elezioni del 1974. Si attuano veri e propri rapimenti, in piena notte. Carcerati in luoghi segreti, dai quali, il più delle volte, sedati non per umanità, ma perché non creino problemi nel volo, migliaia di oppositori vengono lanciati dagli aerei nel Rio della Plata o nell’Oceano Atlantico, perché non se ne abbia più traccia. A volte con il ventre squarciato, perchè gli squali arrivino prima. Sono i cosiddetti vuelos de la muerte. Stesse atrocità contro gli studenti: 238 spariscono “nella notte delle matite spezzate”. Peggio, se possibile, contro le donne carcerate, violentate e se incinte fatte partorire e poi uccise, mentre il figlio si dà in adozione a poliziotti o militari o si vende all’estero.
Scomparso oggi:
2021 (1 anno fa): muore, a Milo (Catania), Francesco Battiato, in arte Franco, cantautore, compositore, musicista, regista, pittore e politico. Nato, ad Ionia (Catania), il 23 marzo 1945 è forse il cantante italiano più particolare ed eclettico di tutti. Il nome Franco gli viene suggerito da Giorgio Gaber. Le sue prime incisioni discografiche escono, fra il 1971 e il 1975 e portano titoli originali ed evocativi quali gli ormai mitici “Fetus”, “Pollution” e “Sulle corde di Aries”. All’inizio, però, le vendite dei dischi sono ai minimi storici, motivo per cui la Ricordi, la sua casa discografica, lo licenzia. Lo prende in carico la Emi, e l’investimento non poteva essere migliore. Battiato, infatti, abbandona i cerebralismi e si abbandona al pop, seppur rivisitato in chiave intellettualoide. Nel 1979, pubblica l’album destinato a disorientare i selezionati fan conquistati con tanto sacrificio, “L’Era del Cinghiale Bianco”. Nel 1980 è la volta di “Patriots”, ancora di discreto successo, ma l’anno dopo arriva “La voce del padrone”, il suo primo vero successo. Alcune canzoni del disco lo fanno diventare un caso nazionale, come dimenticare frasi come “cuccurucucù paloma” o “centro di gravità permanente”. Nell’ottobre 1993, pubblica la raccolta di canzoni “Caffè de la Paix”, che si classifica miglior disco dell’anno nel referendum fra la stampa specializzata, promosso dalla rivista Musica e Dischi. Nell’autunno del 1996, con la casa discografica Polygram, esce “L’imboscata” contenente, tra l’altro, il brano “La cura”, con la quale al cantautore viene attribuito il premio come miglior canzone dell’anno. Nel 2011 partecipa al Festival di Sanremo, accompagnando Luca Madonia con il suo brano “L’alieno”. Nel 2019, pubblica il suo ultimo disco: “Torneremo ancora”, dopodiché si ritira dalle scene. “Perché sei un essere speciale, ed io, avrò cura di te.” La frase è tratta dalla canzone ‘La cura’.