Il Trattamento meccanico-biologico di Siderno sarà destinato alla nuova sezione di trattamento aerobico della Frazione derivata dalla raccolta differenziata dell’umido
Come Osservatorio sui Rifiuti, siamo sempre stati attenti alla tutela della salute dei cittadini vigilando sulle maggiori criticità di Siderno attinenti ai rifiuti e non solo. Negli anni, ci siamo occupati delle varie problematiche afferenti alle emissione odorigene dell’Impianto T.m.b. sito in contrada S.Leo e precisiamo che non abbiamo alcun interesse a perorare a tutti i costi i lavori della Regione previsti per lo ammodernamento del Tmb di Siderno. Tuttavia va detto che, se si dovesse perdere questo finanziamento, il quale prevede l’ammodernamento e l’ampliamento dell’impianto in questione, vi sarebbe il rischio concreto di tenerci per molti anni una struttura fatiscente e malfunzionante che arrecherebbe molti problemi in termini di servizi e di cattivi odori. Il nostro maggiore interesse è quello di sensibilizzare la cittadinanza su tale problematica in modo da renderla consapevole e in grado di discernere da tutte le cose, spesso fuorvianti, che vengono dette e scritte in merito ai lavori che dovrebbero essere realizzati a San Leo. Ribadiamo che, per ampliamento non s’intende affatto l’aumento delle quantità di rifiuti indifferenziati conferiti – la Regione ha infatti previsto uguali interventi negli altri quattro impianti già esistenti, oltre alle realizzazione ex-novo di altri due, a Cosenza e Vibo Valentia- e nemmeno della frazione organica, che rimane invariata (18.000 tn) rispetto a quella attualmente conferita, e in più, nella nostra provincia si andranno ad aggiungere altri due impianti che prima non trattavano l’organico: Sambatello e Rosarno (Gioia Tauro). Prima di entrare nel merito dei lavori che dovrebbero essere eseguiti nel nostro Tmb è bene rimarcare le peculiarità del suo attuale processo industriale. Questo, essendo stato realizzato molti anni or sono doveva rispondere ad altro tipo di esigenze; infatti veniva e viene tuttora utilizzato per trattare i rifiuti indifferenziati separando la componente secca, che poi andrà incenerita presso il termovalorizzatore di Gioia Tauro, da quella umida, la quale, una volta stabilizzata, andrà conferita in discarica. Tale processo, alla luce dei recenti dettami normativi che impongono la riduzione del rifiuto quale opzione prioritaria ovvero prevedono l’abbattimento delle quantità da incenerire e/o mandare in discarica, è divenuto quindi anacronistico se non addirittura “fuori legge”. Pertanto la Regione Calabria per allinearsi al vigente quadro di riferimento normativo in materia di rifiuti e poter anche raggiungere la percentuale di raccolta differenziata prevista per il 2025 nella misura del 65% -a fronte dell’attuale 45%, nel proprio Piano Rifiuti ha programmato di dotarsi di una tipologia d’impianto (linea Remat- Recupero Materia) che consente di estrapolare dal rifiuto indifferenziato, attraverso dei separatori balistici e a fibre ottiche, la maggior quantità di materiale da avviare al riciclo anziché mandarlo all’inceneritore e/o in discarica. Un altro intervento interesserà la lavorazione della frazione organica. L’attuale impianto TMB verrà quindi totalmente smantellato delle opere elettromeccaniche ivi esistenti per essere destinato, per tutta la sua ampiezza, alla nuova sezione di trattamento aerobico della FORSU (Frazione derivata dalla raccolta differenziata dell’organico, altrimenti detto umido) per la produzione di un compost di qualità. Infine, a proposito del paventato aumento della superficie, le aree interessate dall’ampliamento dell’impianto T.m.b. (come da foto allegata) serviranno per:
-nuova viabilità di accesso e connesse sistemazioni ambientali;
-nuova linea ReMat di trattamento RUr (Rifiuti urbano residuo che rimane dopo aver attivato la raccolta separata del rifiuto organico e dei materiali riciclabili e valorizzazione del multileggero da RD;
– revamping (ammodernamento) dell’esistente struttura per la realizzazione di una sezione di valorizzazione della FORSU da RD; – linea di lavaggio dei polimeri;
-sistema di gestione del legno e vetro da RD;
-sistema di trattamento depurativo.
L’Osservatorio, come sempre, vigilerà affinché la realizzazione sia conforme al progetto e vengano realizzate tutte le opere necessarie a garantire il basso impatto dell’impianto sulla salute dei cittadini e a tutela anche della sicurezza del personale impiegato all’interno dell’impianto. Per quanto riguarda invece le scelte che dovrà intraprendere l’Amministrazione Comunale si auspica che, tenendo conto dei fattori appena menzionati, valuti serenamente e pragmaticamente le azioni da intraprendere, rendendosi consapevole che un impianto obsoleto potrà arrecare molto più danni di uno all’avanguardia.